Qual è l’importo minimo da mettere in buoni postali

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In questo articolo vogliamo approfondire una delle forme di risparmio più popolari nel nostro Paese. I buoni fruttiferi postali hanno costituito con i titoli del Tesoro, la modalità preferita dagli italiani per accantonare i propri risparmi. Per decenni, infatti, gli italiani hanno saputo accumulare una ricchezza privata molto rilevante ma ben distribuita. Ad inizio 2020, il risparmio privato degli italiani ammontava ad oltre 4.169 miliardi di euro. Con una media di circa 69.500 euro di risparmi per abitante, l’Italia supera la media degli altri Paesi europei. Questo è, però, un primato con luci ed ombre. Un risparmio privato più che doppio rispetto al PIL indica certamente un’elevata capacità di risparmio. Denota però, anche la tendenza ad allocare i propri soldi in strumenti monetari, sicuri e relativamente poco remunerativi. Con il risultato che la ricchezza privata non si trasferisce all’economia reale, perdendo così molto potenziale.

Cosa sono i buoni fruttiferi postali

Per capire qual è l’importo minimo da mettere in buoni postali, dobbiamo inquadrare lo strumento. I buoni fruttiferi postali sono dei prodotti di investimento emessi dallo Stato tramite la Cassa Depositi e Prestiti. Poste Italiane è il distributore esclusivo dei buoni che, insieme ai libretti di risparmio, costituiscono il cosiddetto risparmio postale. Come i titoli di Stato, i buoni fruttiferi beneficiano di una tassazione agevolata sui rendimenti.

I risparmiatori, infatti, pagano il 12,5% di imposte sugli interessi, contro il 26% previsto per gli altri strumenti finanziari. Nel corso degli anni, l’offerta di questi strumenti è cresciuta e ad oggi prevede una vasta gamma di diverse tipologie di indicizzazione. Possiamo infatti sottoscrivere buoni a tasso fisso, a tasso crescente oppure calcolati su alcuni indici finanziari. Esistono buoni dedicati ai minorenni così come emissioni finalizzate ad agevolare gli eredi per una futura successione. I buoni postali sono quindi strumenti semplici e capaci di accompagnare il risparmiatore nelle varie fasi della vita.

Qual è l’importo minimo da mettere in buoni postali

I buoni postali sono spesso il primo passo verso il mondo degli investimenti per molti italiani. Questo grazie alla loro semplicità, alla garanzia statale ma anche per la minima soglia di accesso. Infatti, a differenza di molti altri strumenti, i risparmiatori possono sottoscrivere tagli anche di soli 50 euro. Questo importo dà la possibilità a tutti di iniziare a risparmiare e si presta anche a piccoli piani di accumulo periodici. Abbiamo trattato recentemente i piani di accumulo e abbiamo visto che è possibile acquistare una casa per un nipotino investendo solo 5 euro al giorno. Segnaliamo che, negli anni, diverse banche hanno emesso strumenti simili ai buoni fruttiferi postali. Conti e certificati di deposito, infatti, presentano caratteristiche simili ai buoni come strutture semplici, facile accessibilità e tassi interessanti. Visto qual è l’importo minimo da mettere in buoni postali e strumenti analoghi, il risparmio è alla portata di tutte le tasche.