Anche chi non ha una lunga storia contributiva ha diritto a ricevere un assegno previdenziale che gli consenta di mantenersi. Ciò vale soprattutto per le numerosissime donne che svolgono attività lavorativa fra le mura domestiche, ma non percepiscono lo stipendio. Con l’arrivo della terza età anche a loro spetta una sorta di rendita mensile con cui assicurarsi il sostentamento. E in particolare ecco quanto percepisce di pensione INPS una casalinga che non lavora o ha un impiego part-time. Oppure può succedere che pur avendo una professione con retribuzione mensile non si abbiano dei contratti lavorativi regolari. Purtroppo anche molti datori di lavoro non assicurano i propri dipendenti che quindi si ritrovano dopo anni di fatica senza una storia contributiva.
Altrimenti accade anche che si riesca ad ottenere il riconoscimento della copertura assicurativa soltanto dopo decenni di lavoro in nero. Il che ovviamente comporta un accumulo molto ridotto di copertura previdenziale che ha conseguenze negative sull’ammontare del trattamento pensionistico. Ad esempio ecco quanto prende di pensione a 64 anni un lavoratore con 20 anni di contributi rispetto a chi ne possiede più di 40. E in particolare qual è l’importo delle pensioni con moglie a carico e pochi anni di contributi INPS o senza contributi. Perché purtroppo vi sono anche i lavoratori svolgono per anni mansioni professionali per decenni senza che il datore invii comunicazione relativa all’assunzione.
Qual è l’importo delle pensioni con moglie a carico e pochi anni di contributi INPS?
Anche chi non versa contributi pur avendo sempre lavorato con contratti irregolari percepisce un sussidio mensile non appena compie 67 anni. Si tratta di una prestazione economica, ovvero di un assegno sociale che il Governo eroga ai soggetti con redditi molto bassi. Oltre a ciò vi è la possibilità di richiedere la pensione di cittadinanza che secondo la normativa vigente spetta con redditi inferiori a 9.360 euro. A tal punto ci si chiede se chi percepisce l’assegno sociale INPS può richiedere la pensione di cittadinanza e se siano quindi cumulabili.
L’ammontare della pensione di cittadinanza aumenta in riferimento al numero dei componenti del nucleo familiare. Se vi è un singolo beneficiario allora l’importo massimo sarà pari a 780 euro e non potrà essere più basso di 480 euro. Invece nel caso in cui il lavoratore con pochi o senza contributi e coniuge fiscalmente a carico ha diritto ad assegni più alti. Se infatti è la coppia di coniugi che avanza richiesta del sussidio governativo l’importo può raggiungere la soglia massima di 1.170 euro.