Un focus per capire qual è la procedura per far sentire la propria voce presso le istituzioni europee.
“Fai sentire la tua voce sulle politiche che riguardano la tua vita”. Questo è l’incipit con cui si apre la pagina web dedicata alle iniziative dei cittadini europei. Uno strumento, unico nel suo genere, per contribuire a “plasmare” alcuni tratti dell’Unione Europea. La pagina web permette, infatti, ai cittadini di sottoporre direttamente alla Commissione europea le proposte di nuovi atti legislativi. Una forma di democrazia diretta e, per giunta, “dal basso”. Questa contribuirà, di sicuro, ad accorciare le distanze con le istituzioni europee. Vediamo quindi qual è la procedura per far sentire la propria voce presso le istituzioni europee.
Una pagina web dedicata
Andando direttamente sulla pagina web, di cui all’iperlink anzidetto, il titolo ad effetto scelto è il seguente: “Iniziativa dei cittadini europei”. Poco sotto invece compaiono i seguenti dati, utili a capire quanto “giro” si sta producendo tra i vari cittadini europei al riguardo. Ad oggi, infatti, questo è il bilancio della pagina. Vale a dire, 98 richieste di registrazione da parte dei cittadini, 75 iniziative già registrate e 5 iniziative andate a buon fine. Per saperne di più, abbiamo poi proseguito con la disamina delle proposte e una ha colpito la nostra attenzione.
Diritto alle cure
Tra le iniziative già registrate, segnaliamo una registrata di recente, vale a dire in data 21 agosto 2020. Il titolo scelto per contraddistinguerla è: “Right to cure”, ovvero “Diritto alle cure”. Una proposta con cui, in buona sostanza, i promotori chiedono alla Commissione europea di proporre una normativa intesa a perseguire quanto segue.
a) Garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il Covid-19;
b) garantire che la legislazione dell’Unione Europea, in materia di esclusività dei dati e di mercato, non limiti l’efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri;
c) introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’Unione Europea per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale e/o di dati relativi alla Covid-19 in un pool tecnologico o di brevetti;
d) introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’Unione Europea per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive.
Come attivare la procedura
Per far sì che la propria proposta venga presa in considerazione e quindi passi il vaglio positivo degli esaminatori UE, occorrono delle pre-condizioni. Innanzi tutto, ci si deve collegare al link dedicato e poi compilare il form con tutti i dati richiesti. Tuttavia, per far sì che la Commissione decida d’intraprendere la via “suggerita”, l’iniziativa lanciata dai cittadini deve raccogliere almeno un milione di firme. Uno sforzo che vale sicuramente la pena di compiere.