Ecco qual è il piano di recupero di questo borgo medievale italiano dove le case si comprano a 1 euro. Sono oltre 50 i siti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità e l’Italia ricopre un ruolo di preminenza, in tal senso. Ed, infatti, sono ormai sempre di più le amministrazioni locali che decidono di rilanciare le soluzioni immobiliari, inserite in contesti di indiscutibile pregio storico e artistico. Se a questo intento conservativo del patrimonio immobiliare italiano, si coniuga anche il lato economico, si è a cavallo. Ed è proprio per questo motivo che la nostra redazione si sta occupando, ormai da tempo, delle varie iniziative di case in vendita a 1 euro, sparse sulla penisola. Ed ecco una nuova realtà che, dal mese di settembre, è ai blocchi di partenza di un piano di recupero “straordinario”. Vediamo, quindi, qual è il piano di recupero di questo borgo medievale italiano dove le case si comprano a 1 euro.
Il piano d’intervento
“I piani d’intervento – si legge nel regolamento del “Progetto Laurenzana case a 1 euro” – devono privilegiare la permanenza degli edifici esistenti. Con l’obiettivo di minimizzare interventi trasformativi al fine di preservare l’identità storica e culturale del nostro paese. Non abbiamo necessità di nuove costruzioni e di nuove cementificazioni. La strategia per migliorare il contesto abitativo è riappropriarci della nostra identità culturale e rianimare i piccoli centri abbandonati. O riqualificare beni in stato di abbandono, con una storia che è la nostra storia”. Vediamo quindi qual è la tabella di marcia fissata dal Comune di Laurenzana in provincia di Potenza.
Il centro storico di origine medievale
Il Comune di Laurenzana, si legge sempre nel Regolamento di cui sopra, ha un centro storico medievale compreso in Zona A del Piano di Recupero vigente. Si tratta di un’area caratterizzata dalla presenza di edifici monumentali vincolati. Quindi un contesto dove i privati non possono fare ciò che vogliono sui beni di proprietà. Questo proprio in virtù del principio di salvaguardia della storia, di cui gli edifici sono portatori. Vediamo quindi come l’amministrazione comunale del piccolo borgo in Basilicata ha strutturato il piano di conservazione e intervento.
Gli impegni dei soggetti acquirenti
Le amministrazioni comunali, prima di dar seguito a qualsiasi attività, intendono cautelarsi sull’affidabilità dei soggetti acquirenti. Così il primo step è che le persone inviino la loro manifestazione d’interesse all’acquisto dei suddetti immobili. A tal fine è stato, anche in questo caso, predisposto un apposito modulo da compilare, di cui all’allegato B del suddetto regolamento. A seguire c’è anche una successione di specifici obblighi ben circostanziati nei tempi. Vediamo di cosa si tratta.
La tabella di marcia
Nello specifico, i soggetti acquirenti si obbligano come segue e cioè a:
a) stipulare atto pubblico di acquisto dell’immobile entro il termine di 30 giorno dall’esecutività della determinazione di approvazione della richiesta;
b) sostenere tutte le spese per la redazione dell’atto di vendita (notarili, registrazione, voltura, accatastamenti, ecc.);
c) predisporre e depositare, presso il competente ufficio del Comune, il progetto per la ristrutturazione, restauro, risanamento conservativo e/o ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile acquisito. Il tutto entro 3 mesi dalla data di stipula del contratto di compravendita;
d) iniziare i lavori entro i termini previsti nel rilascio del permesso di costruzione, o altro titolo edilizio abilitativo;
e) completare i lavori entro 36 mesi dalla data d’inizio.
Documentazione da esibire
Alla domanda di partecipazione deve essere allegata anche tutta la documentazione ritenuta utile ed in particolare:
a) relazione esplicativa della proposta di recupero che il proponente intende attuare;
b) documentazione comprovante il possesso dei requisiti richiesti per i soggetti proponenti;
c) dichiarazione dell’operatore di impegno a sottoscrivere l’atto pubblico di cessione dell’immobile, assumendo a proprio carico tutte le spese per il trasferimento della proprietà;
Quindi il prezzo simbolico di vendita non deve far credere che si tratti di un “mero” atto di acquisto dove ciascuno potrà fare ciò che vuole. Ad ulteriore garanzia della vigilanza, da parte del Comune, del rispetto di determinate linee d’intervento, è previsto anche quanto segue. Vale dire che l’amministrazione comunale si riserva la facoltà di richiedere chiarimenti e/o integrazioni alla documentazione presentata, qualora ciò sia necessario al fine della corretta valutazione delle proposte.
Ecco quindi, in sintesi, qual è il piano di recupero di questo borgo medievale italiano dove le case si comprano a 1 euro.