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M. Cliff, M. Cooper and H. Gulen nel loro lavoro “Return Differences between Trading and Non-trading Hours: Like Night and Day”, hanno studiato quale fosse il periodo del giorno migliore per investire e se mai ci fosse una dipendenza dal giorno della settimana, dalla settimana del mese e dal mese. Per fare questo hanno utilizzato le quotazioni intraday di azioni individuali ed ETF dal 1993 al 2006 e le hanno divise in quattro intervalli di tempo:
Notte (dalle 4:00 PM alle 9:30 AM),
Mattina (dalle 10:30 AM alle 10:30 AM),
Mezzogiorno (dalle 10:30 AM alle 3:00 PM)
Pomeriggio ( dalle 3:00 PM alle 4:00 PM).
Le conclusioni di questo studio possono essere riassunte nei seguenti punti :
• nel periodo analizzato le posizioni overnight sono fortemente positive, mentre le posizioni intraday tendono ad essere nulle e qualche volta negative. In particolare, per lo S&P500 durante il periodo esaminato le posizioni overnight hanno dato in media un risultato nell’intervallo 0.028%÷0.048% (a seconda della metodo utilizzato per il calcolo della media), mentre le posizioni intraday hanno dato una performance nell’intervallo -0.028%÷0.002%;
• il risultato è valido per le azioni individuali, per gli indici, per i futures sugli indici e per gli ETF;
• il risultato è indipendente dal giorno della settimana, dalla settimana del mese e dal mese dell’anno;
• la prima ora di contrattazione è la peggiore. La performance media delle singole azioni dello S&P500, infatti, nella prima ora di contrattazioni varia nell’intervallo -0,036%÷-0,012% (a seconda del metodo usato per il calcolo della media).
Ovviamente una strategia di trading basata su questo effetto è sfavorita dalle commissioni di trading.