Un focus per capire qual è il mercato parallelo che sta crescendo attorno al circuito delle case a 1 euro.
È fuor di dubbio che il progetto delle case a 1 euro stia, nel tempo, producendo importanti ricadute sul territorio. Grazie anche alla complicità dei media, quelli che erano borghi sconosciuti e fantasma, sono passati alla ribalta internazionale. E, si sa, quando si finisce sotto i riflettori, gli sviluppi possono essere inimmaginabili. E così è stato anche per i nostri bei borghi, carichi di storia, messi in vendita alla cifra simbolica di un euro. L’operazione, come si è detto più volte in tanti dei nostri precedenti approfondimenti, si è basata su dei capisaldi.
Vale a dire: indurre i proprietari a sgravarsi d’immobili praticamente lasciati in stato di abbandono. Sollevando, così, anche le amministrazioni locali dalla gestione di complesse realtà. E, al contempo, attrarre acquirenti interessati, a stretto giro di anni, ad investire nella ristrutturazione degli immobili e nella ripopolazione dei borghi. Ma, come dice il detto, l’appetito vien mangiando, ed infatti questo è stato solo l’inizio. Vediamo quindi ora di conoscere qual è il mercato parallelo che sta crescendo attorno al circuito delle case a 1 euro.
Mercato immobiliare di ritorno
Tra i primi effetti a cascata, riscontrati nei territori interessati dal progetto case a 1 euro, c’è stato il rilancio nella vendita di altri immobili circostanti. In una recente intervista è stato lo stesso primo cittadino di un comune, interessato dall’operazione, ad evidenziare questo dato di fatto. Vale a dire che insieme alle case a 1 euro, sono state venduti anche altri immobili a prezzi molto ribassati rispetto agli ordinari standard di mercato.
E’ infatti il sindaco Michele Giannini di Fabbriche di Vergemoli, in provincia di Lucca, a comunicare la vendita di immobili tra i 20.000 euro e i 40.000 euro. Ben di più della monetina da 1 euro, ma pur sempre molto meno rispetto al mercato. E questo perché? Perchè magari nelle località dove l’iniziativa è andata meglio, le case a 1 euro sono andate a ruba, lasciando a bocca asciutta qualcuno. Ma, si sa, una volta che si fa l’idea su qualche cosa e ci si innamora di un posto, si è pure disposti a mettere in campo un piano B.
Intermediazione tramite agenzia
Una volta avvedutisi di questo benefico effetto collaterale per l’economia della zona, c’è stata qualche amministrazione che ha fatto dell’altro. Vale a dire si è organizzata in “grande stile” coinvolgendo un’agenzia immobiliare per una migliore gestione dell’intera procedura. Anche perchè è quasi inutile dirlo, in tante realtà, i futuri acquirenti, non si sono limitati a gestire la cosa a distanza. Ma si sono recati, direttamente, sul posto per sopralluoghi e verifiche varie. Un iter che quindi diventava davvero difficile da gestire dagli impiegati comunali. Perchè, ricordiamolo, la procedura prevede che l’originario proprietario ceda la proprietà al Comune che poi si impegna a seguire la pratica di vendita. Ecco dunque qual è il mercato parallelo che sta crescendo attorno al circuito delle case a 1 euro. Quindi occhio anche agli altri immobili in vendita nelle location a 1 euro.