Può l’economia mondiale collassare improvvisamente?

popolazione mondiale

Il grande economista Thomas Robert Malthus, rivale di Ricardo, aveva ragione, quando prevedeva l’aumento vertiginoso della popolazione umana?

Sulla terra, ormai, siamo più di 7 miliardi e 800 milioni di abitanti, una cifra mai raggiunta prima di oggi.

L’incremento demografico è di circa 150 mila esseri umani al giorno. Questo ritmo sarà sostenibile per il nostro pianeta?

Ad oltre 150 anni dalla morte del grande scrittore le sue profezie, smentite per circa 100 anni, si dovranno riproporre?

Può l’economia mondiale collassare improvvisamente?

Sono nate più persone negli ultimi 50 anni che nei duemila precedenti e questa curva esponenziale non sembra per adesso decrescere.

Se in Europa la natalità continua a decrescere, nei Paesi in via di sviluppo ed in particolare in Africa la natalità è da vero baby boom e nei prossimi anni continuerà in maniera anche più veloce.

Il nostro mondo potrà ancora essere un posto, dove potremo vivere?

Purtroppo non abbiamo un pianeta B, ove ricreare le nostre società e non possiamo fare come gli esploratori europei con le Americhe.

L’economia, una priorità nei testi universitari, ma forse anche gli studi di demografia dovrebbero prendere il sopravvento.

Il pianeta reggerà sicuramente ancora un miliardo di nuovi nati ma a quale costo?

Il costo sarà la qualità della vita perché dovremo vivere in un universo sempre più inquinato e dove altri esseri dovranno fare posto ai nuovi arrivati.

Gli animali sanno molto bene che molti di loro sono condannati all’estinzione. Purtroppo questo vale per alcune popolazioni che in varie parti sono rimaste ancora all’inizio dello sviluppo umano.

I boscimani e gli Himba dell’Africa o i Javaro dell’Amazzonia faranno o dovranno fare la fine della ritina di Steller?

La crescita demografica ed economica ha anche queste vittime, animali e uomini che scompaiono.

Questa è una domanda angosciante.

Dopo queste popolazioni con molta probabilità toccherà anche a noi.

Il degrado dovuto all’aumento della popolazione si può vederlo palesemente nello studio delle acque dolci del pianeta. Esse rappresentano meno del 2% di tutte le acque, ma sono infinitamente più importanti e si pensi a quanto tempo possiamo vivere senza bere acqua.

Le prime civiltà si sono sviluppate sui grandi fiumi del mondo, il Nilo, il Tigri, l’Eufrate, il Fiume Giallo, il Fiume Azzurro, il Gange e l’Indo. Oggi questi bacini fluviali sono molto inquinati.

Il pensiero di Malthus potrebbe esser preso d’esempio per considerare l’eventualità che l’economia mondiale possa collassare improvvisamente?

Milioni di persone traggono la loro fonte principale di proteine dai pesci, ma soprattutto da pesci di acqua dolce poco pregiati ma molto nutrienti.

Dighe immense per produrre energia elettrica condanneranno a morte miliardi di pesci e le popolazioni legate a quest’attività di pesca tradizionale saranno travolte in pochi anni.

Il loro stile di vita cambierà e con molta probabilità saranno costrette ad aggiungersi alla popolazione urbana secondo le teorie economiche legate al fenomeno delle “luci della città”.

L’acqua dolce più che altre materie sarà l’elemento principale per lo sviluppo economico, e purtroppo, ve ne sarà sempre di meno.

Un intero sistema economico può collassare per mancanza dell’acqua?

Nella storia è già successo, civiltà sono decadute per mancanza di questo elemento liquido, ma per adesso è successo solo a livello locale.

Se non cambieremo i nostri stili di vita in un futuro non molto lontano, l’acqua sarà veramente un bene essenziale al pari dell’energia.