Può essere imposta una penale in caso di disdetta dell’hotel?
Quando si prenota una camera di albergo on line, spesso si preferisce l’opzione “non rimborsabile” in quanto meno costosa. Ciò comporta che in caso di disdetta, l’hotel trattiene una parte o l’intera somma del prezzo della stanza dalla carta di credito. Tuttavia, sul punto la giurisprudenza non ha concordato sulla legittimità di questo modus procedendi. Infatti, secondo alcune sentenze il contratto si formalizza solo al momento dell’arrivo del cliente e dell’effettuazione check-in. In questa prospettiva, non si potrebbe pretendere un pagamento da chi disdice la prenotazione, anche un’ora prima dell’ingresso. Altre sentenze, invece, sono di opposto avviso. Tuttavia, a scanso di equivoci, alcuni moduli di prenotazione, predisposti on line dagli albergatori prevedono espressamente la clausola «non rimborsabile». Per questa ragione, viene richiesta la carta di credito a garanzia del pagamento. Ma, a fronte di ciò, bisogna chiedersi se può essere imposta una penale in caso di disdetta della camera dell’hotel.
Le clausole che stabiliscono una penale in caso di recesso possono essere imposte o sono vessatorie?
Inoltre, c’è da chiedersi se le clausole che stabiliscono una penale in caso di recesso dal contratto per la prenotazione di una stanza di albergo sono vessatorie. La risposta sembra affermativa se si legge l’art. 1341 c.c. . Esso qualifica come vessatorie le clausole inserite nelle condizioni generali di contratto, predisposte unilateralmente da uno dei contraenti, che prevedono un aggravio per la posizione dell’altro. Si pensi a quelle che comportano decadenze e restrizioni a carico della parte che accetta il contratto o che comportano una limitazione alla facoltà di recedervi.
Quest’ultima è quella che ci interessa, in quanto, appunto, comporta un aggravio per chi recede, attraverso l’imposizione di una penale. Queste clausole, dette vessatorie, sono inefficaci se non vengono appositamente firmate ed accettate dal cliente in modo chiaro ed espresso. Quindi, la parte che subisce la clausola vessatoria deve essere posta nella condizione di comprenderne il significato e di accettarne le conseguenze. Ne deriva, pertanto, che la clausola “hotel non rimborsabile” è da ritenersi clausola vessatoria.
Può essere imposta una penale in caso di disdetta dell’hotel? Sentenza del giudice di Trapani
Sull’argomento è intervenuta una sentenza del giudice di Pace di Trapani del 14.10.2019. Essa ha chiarito che anche in caso di prenotazioni online, la clausola relativa al pagamento della penale per disdetta va approvata specificamente in quanto vessatoria. In termini: «Le clausole che impongono il pagamento di una penale in caso di disdetta, ovvero che indicano l’adesione all’offerta alberghiera come non rimborsabile sono vessatorie. Quindi efficaci solo se firmate dal cliente. Con la conseguenza che, quando si prenota online, l’eventuale spunta della casella delle condizioni generali di contratto non sostituisce la clausola relativa al pagamento della penale. Questa, non ha alcun effetto giuridico se non specificamente approvata».
Il giudice quindi sembra aderire all’orientamento più rigoroso secondo cui la clausola vessatoria, per essere efficace, richiede sempre la sottoscrizione di un documento cartaceo. Secondo tale tesi, quindi, l’eventuale accettazione online della clausola “hotel non rimborsabile” non sarebbe sufficiente a garantire all’albergatore il diritto di richiedere la penale in caso di disdetta anticipata.
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