Proprio questa tecnica d’arte marziale forse nata da una donna è pensata per l’autodifesa e sono in tantissime ad averla appresa

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Molte volte forse pensiamo alle arti marziali provenienti dall’estremo oriente come ad una pratica lontana e complessa. Addirittura, potremmo convincerci che queste tecniche abbiano una scarsa utilità nella vita concreta. E magari le riteniamo legate a rituali e circostanze troppo specifici per riguardarci. La realtà è, ovviamente, molto più complessa e variegata. Ci sorprenderà in positivo sapere che, oltre ai grandi benefici che le arti marziali portano al nostro corpo e alla nostra mente, potrebbe esserci un risvolto estremamente concreto. Che potrebbe donare un pochino più di serenità a quante temono di trovarsi in situazioni di aggressione. Proprio questa tecnica d’arte marziale forse nata da una donna è pensata per l’autodifesa e sono in tantissime ad averla appresa.

Non la forza muscolare, ma la precisione e la rapidità d’esecuzione

In Italia il nome ufficiale è Wing Chun. Si tratta di una tecnica di combattimento in grado di creare un metodo di difesa aggressiva che può adattarsi alla forza e al modo di combattere di un aggressore. Queste caratteristiche la rendono estremamente utile e adattabile alle situazioni caratterizzate anche da divario fisico notevole. Per queste ragioni, sebbene ci siano varie leggende e versioni, si ritiene che l’arte sia stata creata da una monaca buddista, Ng Mui, che avrebbe insegnato alla figlia le tecniche per sconfiggere un signorotto locale che la voleva costringere a sposarlo. Sfidato a duello dalla stessa figlia di Ng Mui, questi accettò, finendo poi per venire sconfitto grazie alle preziose tecniche che la ragazza aveva imparato dalla madre.

È ovvio che questa pratica studiata come Arte Marziale non si impara in poco tempo. Ma le strategie ed alcune tecniche utili per difendersi, sì. È proprio questa la ragione per cui esistono molti corsi nelle palestre delle nostre città che vedono la partecipazione di tantissime ragazze e donne. Ovviamente, tutto ciò che viene detto sarebbe applicabile a qualsiasi persona che si trova in una situazione di partenza di inferiorità fisica rispetto ad una forza preponderante.

Proprio questa tecnica d’arte marziale forse nata da una donna è pensata per l’autodifesa e sono in tantissime ad averla appresa

Alcuni concetti ritenuti centrali sono l’utilizzo della linea centrale e quello della raffica continua. Tramite movimenti rapidi prestabiliti e fatti in sequenza, infatti, si potrebbe ad esempio riuscire a fornire una risposta immediata in grado già da subito di allontanare un peso preponderante. Oltre a questo, si potrebbe acquistare fiducia in sé stessi, evitando di cadere nel rischio di paralisi psicologica, che è molto concreto in certe situazioni.

Oltre a questo. il Wing Chun contempla anche tanti tipi di pugni, che sono funzionali anche a distanza, ed una varietà di posizioni diverse. La tecnica sarebbe poi molto incentrata sulla sensibilità. Si da cioè molto rilievo al senso del tatto. L’intenzione è quella di allenare la difesa nei confronti dell’aggressore tramite la percezione dei suoi punti deboli e della sua posizione quando non si ha il pieno contatto visivo.

In sintesi, apprendere queste tecniche tramite un corso ufficiale potrebbe portare ottimi benefici e forse una maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Così come un incentivo al superamento dei propri limiti. E potrebbe magari aiutarci in brutte situazioni in cui per colpa di altri ci troviamo a stare.