Dopo un inizio di 2019 da avvio di recessione i dati macroeconomici europei stanno fornendo qualche segnale di ripresa: oggi è stata la Produzione industriale UE a battere le attese.
Un segnale importante che in qualche modo giunge già in anticipo rispetto agli effetti eventualmente prodotti dalle nuove aperture monetarie della BCE.
Il dato infatti si riferisce alla Produzione industriale UE di gennaio e pertanto le manovre della scorsa settimana della BCE andranno ad aggiungersi e a sostenere un contesto che si sta prefigurando meno peggio del previsto.
Tabella dati Produzione industriale UE
Produzione industriale (Annuale) (Gen) | -1,1% | -2,1% | -4,2% | ||||
Produzione industriale (Mensile) (Gen) | 1,4% | 1,0% | -0,9% |
Come possiamo notare il dato annuale è rimasto comunque negativo a -1.1%.
Certamente però passare da -4.2% e -2.1% di consensus a -1.1% rappresenta comunque un bel balzo in avanti.
Suffragato poi e confermato dal dato mensile che con +1.4% ha sbaragliato sia le attese poste a +1% che il dato precedente che era uscito addirittura negativo a -0.9%.
Italia meglio dell’UE come produzione industriale a gennaio
Una cosa che ci piace evidenziare riguardo alla Produzione industriale UE, che chiaramente rappresenta la sommatoria di tutti gli stati membri, è che l’Italia ha fatto meglio della media europea!
Alla faccia dei francesi che nei giorni scorsi hanno cercato di confondere le acque delle loro enormi difficoltà, economiche e sociali, attribuendo, preventivamente, la responsabilità di una propria eventuale recessione alle criticità dell’Italia.
Italia che nella cruda realtà invece dei numeri ha fatto meglio sia della media europea che della Francia stessa.
Quindi semmai quelli che dovrebbero lamentarsi dello scarso contributo dei principali partners europei siamo proprio noi italiani!
La BCE in azione preventiva pro Germania
Nulla riesce ad impedirmi di pensare a questo punto che le improvvise aperture monetarie e di sostegno bancario della BCE siano sorte in corrispondenza alle difficoltà che stanno emergendo in Germania.
La Germania, indicata da Draghi a gennaio come sostegno per l’Europa tutta, sta perdendo i colpi e il dato sulla Produzione industriale UE di gennaio deriva proprio dalla debolezza inattesa del dato tedesco.
Per poi non parlare del bubbone enorme rappresentato da Deutsche Bank.
In assoluto la banca europea più intossicata da asset illiquidi.
Una BCE tutto tranne che egualitaria nei suoi interventi e nelle sue manovre.
L’unica speranza è che almeno gli effetti si rivelino uguali per tutti.
Ma non è una certezza viste le deroghe (leggasi bilancia commerciale) che da anni la Germania ottiene…