Difficile che le Borse possano rianimarsi con convinzione quando un dato fondante come la produzione industriale continua a deludere un po’ ovunque, specie in area UE.
Oggi è stato il turno di Francia ed Italia di fornire numeri tutt’altro che esaltanti! Segno preciso che le politiche comunitarie adottate come rimedio, specie in sede BCE, rischiano di risultare assolutamente inadeguate.
Non fosse altro perché la immota commissione UE e la BCE hanno proseguito nelle stesse logiche che a questi punti critici ci hanno portato.
Vediamo comunque i numeri.
Tabella produzione industriale di Italia e Francia
Produzione industriale francese (Mensile) (Ago) | -0,9% | 0,2% | 0,3% | ||||
Produzione industriale italiana (Annuale) (Ago) | -1,8% | -1,9% | -0,7% | ||||
Produzione industriale italiana (Mensile) (Ago) | 0,3% | 0,2% | -0,8% |
Entrando più nel dettaglio possiamo dire che la situazione peggiore è quella francese.
Infatti il -0.9% mensile contro il +0.2% atteso e +0.3% del mese prima è preciso segnale di rallentamento in atto.
Visto anche che è la prosecuzione di altri dati sotto le aspettative dei mesi scorsi.
Poi manca il dato annuale ed anche questo spesso indica qualche copertura…strana.
Italia meglio della Francia
Come accennato, decisamente migliore la prospettiva che apre la lettura dei fattori italiani.
Il -1.8% annuale è meglio delle attese (-1.9%) ma non può certo rinfrancare…viceversa è il dato mensile a fare giungere un po’ di ottimismo.
Il +0.3% della produzione industriale su base mensile in Italia versus +0.2% di consensus è un buon viatico da cui ripartire, se possibile.
Considerato anche che è il secondo segno più negli ultimi sei mesi e che si arriva dallo scorso -0.8%.
Insomma qualche motivo di fiducia emerge chiaramente.
Mancano vere politiche comunitarie
La sensazione è che comunque l’Unione Europea sia entrata in una sorta di stand-by, vittima delle proprie superate(dai fatti) convinzioni di base.
Inoltre in preda allo sconforto per un anti-europeismo dilagante, probabilmente a Bruxelles sono più preoccupati di non fare altri danni che non di cercare di rimediare a quelli evidenti commessi nel post crisi sub-prime.
E la differenza di ciclo economico con gli USA è lì ad evidenziarci detti errori ogni giorno.
Pensare che si risolva tutto grazie alle manovre della BCE che si muove già da tassi sottozero è pura illusione.
Approfondimento
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