Previsioni sulla sterlina da UBS a JP Morgan

sterlina

Si allungano i tempi della Brexit, ma ciò potrebbe portare altri problemi. Da UBS a JP Morgan ecco le previsioni sulla sterlina.

Le nuove da Londra

Il Regno Unito e l’Unione Europea sono riuscite ad arrivare ad un accordo per la prossima data del divorzio: 31 ottobre. Sei mesi in più che da un lato permettono al governo May di riuscire, con il Parlamento, ad arrivare ad un’intesa. Dall’altro, però, potrebbero portare nuovi motivi di dissenso tra le parti. A tutto discapito della sterlina.

La sterlina: la view di UBS

Come accennato, negli ultimi 30 giorni circa la sterlina è stata quotata, rispetto al dollaro a 1,30, ma gli analisti valutari di UBS pensano che con le nuove in arrivo da Londra si potrebbe oscillare a 1,24 o 1,15 sempre rispetto al dollaro USA. Possibile, infatti, che Theresa May non riesca a condurre in porto un accordo con il Parlamento. Il che aumenterebbe la possibilità di elezioni generali. O anche un no deal. Opzione da non eliminare del tutto. Ecco allora spiegati i livelli a 1,15, se non meno. Ma elezioni generali in UK significa anche aumento della volatilità sul settore valutario.

Cautela sull’azionario europeo: parola di JP MOrgan

Finora chi ha operato sul pound ha preferito uscire, in attesa di notizie più chiare sull’andamento dell’intero processo. Tra questi anche gli esperti di JP Morgan Asset Management che hanno confermato il loro approccio “attendista” sulla valuta. Ma cautela si è registrata anche verso i titoli europei nel complesso proprio a causa della Brexit. Brexit che, in realtà, non rappresenta altro che un tassello ulteriore rispetto alle già difficili dinamiche presenti nel Vecchio Continente. Non è da dimenticare, infatti, la pressione sugli utili aziendali che potrebbero risentire di un aumento generalizzato del costo del lavoro.

Ma l’Europa è al centro dei timori anche di UBS. Stando alle ultime dichiarazioni di Axel Weber, presidente della banca svizzera, l’Europa registrerà solo un lento rimbalzo.

Previsioni sulla sterlina: le paure del Fondo Monetario Internazionale

Una serie di preoccupazioni che hanno portato il FMI a tagliare ulteriormente le prospettive di crescita in Europa. Numeri alla mano si parla di un 1,3% per l’area Euro. Si tratta di 0,3 punti percentuali in meno rispetto alla stima elaborata dalla stessa organizzazione non più tardi di gennaio.