L’ombra del cambiamento climatico procede velocemente a modificare i nostri ritmi di vita e le nostre abitudini. Perché ormai siamo costantemente bombardati da questa problematica. Ne sentiamo parlare praticamente ovunque, dai salotti politici alle manifestazioni di piazza, fino alle conversazioni informali. Nell’ultimo decennio poi, abbiamo assistito inermi alla forza della natura. Dal variare repentino delle temperature stagionali agli eventi meteorologici più estremi. Una sfida che ci vede ancora una volta protagonisti, da cui non possiamo sottrarci e dobbiamo affrontare al meglio delle nostre possibilità.
Perché siamo tutti chiamati, nel bene e nel male a fare la nostra pare.
Un futuro ignoto
Siamo nel bel mezzo dell’evoluzione, di un cambiamento, mai come in questi attimi, si parla di futuro ignoto.
Lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari sono ormai temi entrati di diritto nelle nostre case. Gli ultimi anni sono stati i più caldi mai registrati sulla Terra. Questo repentino cambiamento di temperatura, non può che essere un male anche per la produzione di tutta una serie di prodotti agricoli nostrani.
Pertanto, oggi l’allarme rispetto alla produzione agricola diventa reale ed evidente. Il cammino verso un futuro ignoto e la minaccia dei cambiamenti climatici genera continua incertezza sulla produzione delle eccellenze dell’agricoltura italiana.
Presto potremmo dover rinunciare definitivamente a questo meraviglioso e colorato frutto fonte di Vitamina C e di proprietà benefiche
Regina indiscussa della tavola degli italiani, è uno dei frutti più amati durante la stagione invernale. Fonte di proprietà benefiche, tra cui la vitamina C che aiuta a difendere il sistema immunitario, ricca di fibre e utile a combattere la stitichezza.
La clementina è il frutto d’eccellenza presente sulle nostre tavole invernali. Nata dall’incrocio tra arancio e mandarino, l’apprezziamo per la sua dolcezza e la sua morbidezza.
Il cambiamento climatico in atto potrebbe però colpirci ancora una volta in maniera decisiva. Infatti, le minori piogge e le condizioni di caldo estremo, potrebbero portare inevitabilmente ad un deciso calo della produzione. Difatti, negli ultimi anni, la produzione pare si sia concentrata in un periodo più limitato di tempo.
Questa grave mancanza, potrebbe anche portare a gravissime conseguenze per la grande distribuzione, in termini di attrattiva dell’offerta commerciale. La conseguenza di questa situazione è che l’Italia, potrebbe nel corso dei prossimi anni, ritrovarsi da esportatore a importatore.
Presto potremmo rinunciare definitivamente a questo meraviglioso e colorato frutto fonte di Vitamina C e di proprietà benefiche, alla sua dolcezza e alle sue infinite qualità.
Approfondimento
Altro che arance e mandarini, tra gli agrumi il più ricco di Vitamina C è proprio questo