Lo staff di Proiezionidiborsa ha avuto notizia di una recente ordinanza del Tribunale di Bergamo. Questo provvedimento potrebbe infatti cambiare il destino dei cittadini stranieri che hanno ottenuto da poco il permesso di soggiorno in Italia. Vediamo quindi in cosa consiste questa ordinanza e quali potrebbero essere i risvolti. Vi consigliamo anche la lettura di questo articolo per non perdere il diritto al reddito di cittadinanza. Cerchiamo ora di capire se ci saranno presto nuovi criteri per il reddito di cittadinanza.
I requisiti per gli stranieri
Il reddito di cittadinanza è una misura a sostegno ed integrazione dei redditi familiari. Il D.L. 4/2019 ha introdotto questo intervento in contrasto alla povertà e come aiuto al reinserimento lavorativo. Sono però richiesti determinati requisiti per accedervi. In particolare, per quanto riguarda i cittadini stranieri è necessario un permesso di soggiorno di lungo periodo. La legge infatti prevede la residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo. Questo requisito contrasta però con le opinioni della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea. La motivazione sarebbe la seguente. Non devono essere previste limitazioni di nessun genere quando si tratta di misure per il sostentamento della persona (Sentenza 187/10). Pertanto, ci saranno presto nuovi criteri per il reddito di cittadinanza a favore degli stranieri? La questione è arrivata recentemente anche al Tribunale di Bergamo. L’orientamento sembra prevedere l’estensione del beneficio anche ai cittadini stranieri con permesso unico di lavoro o con permesso di soggiorno di almeno un anno.
Presto nuovi criteri per il reddito di cittadinanza?
Il Tribunale di Bergamo con l’ordinanza emessa il 9 luglio 2020, ha sollevato una questione di forte impatto sociale. Ovvero la situazione di una ricorrente con permesso di soggiorno per “attesa occupazionale” che aveva fatto richiesta del reddito di cittadinanza. L’INPS aveva dichiarato l’inammissibilità della richiesta in questione. La ricorrente ha, quindi, sollevato il carattere discriminatorio di questa esclusione. Il Tribunale di Bergamo aveva già affrontato una situazione analoga con l’ordinanza del 1° agosto 2019 nel procedimento n.107/2019. In linea generale l’opinione del giudice rimanda alla violazione di norme Costituzionali. Questa esclusione sarebbe contraria agli articoli 2, 3, 31, 38 e 117c. della Costituzione. Sulla base di queste motivazioni, la discussione sarà rimandata dinanzi alla Corte Costituzionale. Sarà la Consulta quindi a dichiarare o meno l’accoglimento della questione. E quindi la possibilità di estendere il sostegno previsto dal D.L. 4/2019 anche agli stranieri fino ad ora esclusi.