Potrebbero esserci brutte sorprese per chi presta qualcosa ad un amico o ad un conoscente senza considerare questo aspetto

contratto

È capitato a tutti di prestare, ma anche di ricevere in prestito, un oggetto ad un amico o da un conoscente. Non molti sanno che l’azione appena descritta in realtà non è un prestito ma è un altro contratto, in particolare si tratta del comodato.

Il contratto di comodato dà la possibilità a una parte, il comodante, di prestare un oggetto, mobile o immobile, all’altra, il comodatario. Il comodatario si può servire di questa cosa per un tempo e per delle azioni specifiche. Ha, poi, l’obbligo di restituire la cosa che ha ricevuto. Il comodato si caratterizza perché è gratuito.

Il contratto e quindi gli obblighi giuridici per i due soggetti, nascono quando il comodante consegna l’oggetto al comodatario. Più semplicemente quando l’amico che presta l’oggetto lo consegna fisicamente nelle mani dell’altro. Non basta, cioè, per far sorgere qualsiasi vincolo giuridico la promessa di prestare un certo oggetto. Perché il contratto sia chiuso c’è bisogno che il proprietario consegni l’oggetto alla persona alla quale vuole prestarlo.

Potrebbero esserci brutte sorprese per chi presta qualcosa ad un amico o ad un conoscente senza considerare questo aspetto

Il comodato, come si è detto, è per sua natura gratuito. Non prevede, cioè, un pagamento per il prestito che si ottiene.

L’obbligo del comodatario, cioè di chi riceve il prestito, di sostenere le spese per la cosa ricevuta non è considerato un pagamento.

Oltre a questo la cosa data in comodato deve essere non consumabile, questo perché se fosse consumabile non si avrebbe comodato. Ad esempio se prestassimo dei soldi ad un amico e li volessimo indietro dopo un certo tempo senza interessi, non avremmo un comodato. Avremmo, invece, un contratto di mutuo gratuito.

Il comodato è un contratto a forma libera. Questo significa che può essere stipulato anche oralmente senza bisogno di scriverlo in un documento. Altro elemento importante è la durata. La durata del comodato può essere stabilita dalle parti, oppure semplicemente è sufficiente la richiesta del proprietario per riavere indietro il bene prestato.

Attenzione a questo aspetto

Descritto brevemente questo tipo di contratto, bisogna chiarire che potrebbero esserci brutte sorprese per chi presta qualcosa ad un amico senza conoscere questa norma.

Infatti, tra le norme che regolano il comodato vi è anche l’articolo 1812 codice civile, di questo si è occupato il Tribunale di Chieti con una sentenza del 18 gennaio 2022. La norma in questione prevede che se la cosa prestata ha dei vizi e questi arrecano danno al soggetto che l’ha ricevuta in prestito, il proprietario è responsabile.

Risponde in particolare quando non ha debitamente avvisato il comodatario di questi difetti pericolosi dell’oggetto. Il Tribunale chiarisce che il danneggiato che deve provare che il danneggiante conosceva i vizi della cosa quando l’ha data in prestito. Dunque molta attenzione quando prestiamo un oggetto ad un amico o ad un conoscente. Dobbiamo verificare attentamente che non abbia vizi e difetti e, nel caso, dobbiamo avvisare l’amico di questi problemi. Altrimenti rischiamo di dovergli pagare un lauto risarcimento.