Come ben sappiamo, l’acqua è un bene primario e rappresenta la principale fonte di vita di qualsiasi specie vivente.
Nonostante ciò, molte persone ancora oggi non consumano la quantità sufficiente di acqua giornaliera, sottovalutando il problema della disidratazione.
Infatti, molti ancora credono che bisognerebbe bere l’acqua solo quando si ha sete.
In realtà non è così, anzi: quando si avverte questo bisogno, vuol dire che il livello dell’acqua nel corpo è già fin troppo basso.
La disidratazione provoca diversi squilibri nell’organismo e l’insorgere di disturbi e malattie a volte anche croniche. Bere tanta acqua, quindi, è fondamentale per avere più energia, eliminare le sostanze tossiche, migliorare le attività cerebrali e tanto altro.
Infatti, potrebbero bastare 8-10 bicchieri d’acqua al giorno per risvegliare l’intestino e sconfiggere questo disturbo diffuso
Bere molta acqua serve anche per contrastare la stitichezza, ossia la difficoltà nell’evacuare le feci più di 2-3 volte a settimana. Questa problematica colpisce circa il 15% della popolazione, soprattutto donne ed anziani, e presenta altri sintomi comuni. Tra questi vi è la presenza di feci dure, sensazione di gonfiore, dolori addominali e così via.
Per alleviare questi sintomi bisogna necessariamente migliorare l’alimentazione e lo stile di vita.
Come abbiamo già accennato, ad esempio, il corpo non deve rimanere mai disidratato. Quindi è importante assumere minimo 2 litri di acqua al giorno (8-10 bicchieri).
Oltre a questo, si consiglia anche il consumo di 20-35 grammi di fibre giornaliere, presenti principalmente in frutta, verdura e cerali.
È bene, inoltre, evitare il consumo di alcool e diminuire, se possibile, il consumo di caffè, grassi di origine animale e cibi fritti.
Per quanto riguarda le abitudini a tavola, invece, è fondamentale masticare il cibo più lentamente.
Infine, un’altra raccomandazione è quella di fare costante attività fisica ed evitare lunghi periodi di sedentarietà.
Stitichezza cronica e complicazioni
Quindi, abbiamo appena visto che potrebbero bastare 8-10 bicchieri d’acqua al giorno per risvegliare l’intestino e sconfiggere questo disturbo diffuso.
Tuttavia, se i consigli appena descritti non dovessero bastare, si potrebbero assumere dei farmaci o delle erbe con proprietà lassative.
Occorre però prestare molta attenzione ed agire sempre dopo il consulto con un medico.
Inoltre, se questi sintomi dovessero continuare per mesi, c’è la possibilità che siano legati ad altre patologie, come il Parkinson, l’ipotiroidismo o il diabete mellito.
Come ci spiega l’Humanitas Research Hospital, se oltre alla stitichezza dovessero comparire altri sintomi, è necessario effettuare degli esami più approfonditi.
In presenza di sangue nelle feci, perdita di peso improvvisa, forti dolori addominali e febbre, potrebbe essere utile sottoporsi ad una colonscopia, o un’ecografia. Ovviamente sarà il nostro medico a valutarne l’opportunità.
Inoltre, si possono poi effettuare esami alle feci o del sangue, per individuare eventuali infiammazioni.