Potere d’acquisto, anche i ricchi piangono

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Potere d’acquisto, anche i ricchi piangono. E’ stata una delle telenovele più seguite a cavallo tra gli anni ’79 e 80’, parliamo di “Anche i ricchi piangono”. Ma cosa c’entra la telenovela messicana con quanto stiamo per scrivere? Di mezzo c’è il potere d’acquisto. Ebbene circa la metà dei clienti del lusso ha visto diminuire la propria forza economica per colpa dell’epidemia. Se anche i ricchi piangono non c’è da stare allegri: oltre il 57% non farà gli acquisti e gli investimenti preventivati.

Lusso e moda non sono passati indenni dalle scure del coronavirus. Il report di True-Luxury Global Consumer Insight di Boston Consulting lo conferma.

Potere d’acquisto, anche i ricchi piangono

Purtroppo ci attendono due anni molto difficili. Durante questo anno il calo sarà tra il 25% e il 45% per il lusso personale. Va ancora peggio per il lusso esperienziale, dove il calo oscilla in previsione tra il 40% e il 60%. Con un quadro così disastroso bisognerà attendere il 2022 per rivedere la luce pre-Covid. Un orientamento che fa accapponare la pelle. I settori più danneggiati sono gioielli e orologi nella sfera del lusso personale, mentre nel lusso esperienziale resort, crociere, bar e club.

Chi tira un sospiro di sollievo

Il settore streetwear, abbigliamento sportivo e cosmetici tira un sospiro di sollievo perché le perdite non sono così catastrofiche al pari di  prodotti hi-tech per la casa, vini e alcolici.

Ci dobbiamo fidare dei cinesi?

I cinesi sono ottimisti e credono in una ripartenza veloce, tutti gli altri intervistati sono meno fiduciosi. Se a dirlo sono i maggiori acquirenti di beni di lusso non possiamo che ben sperare. Visto che i trasferimenti internazionali sono ancora bloccati, come si può fare? Un detto antico dice: se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. Per semplificare rispetto al nostro discorso vuol dire se i cinesi non possono venire in Italia, allora i nostri prodotti li vendiamo direttamente in Cina.

Un primo passo è già stato fatto: i consumatori cinesi sono passati da acquirenti globetrotter a clienti locali. Il tema del retail va rivisto cercando di attirare l’attenzione degli acquirenti non solo con i prodotti ma offrendo un’esperienza unica, con eventi e mostre d’arte. C’è da inventarsi qualcosa subito e non dare retta che anche i ricchi piangono.