Possono ottenere permessi con la Legge 104 e contributi figurativi dall’INPS anche nipoti e parenti lontani di terzo grado

legge 104

Quando in famiglia c’è un soggetto invalido diventa necessario decidere chi dovrà farsi carico dell’assistenza quotidiana. Di solito, ad occuparsi della persona non più autonoma è proprio il parente prossimo. Potrebbe trattarsi della moglie come anche di un figlio o della nuora.

A questi familiari spettano particolari agevolazioni professionali e fiscali per le spese legate alla disabilità. Non a caso già da fine febbraio riceveranno 1.320 euro anche questi parenti non conviventi col disabile che inoltrano richiesta entro la scadenza.

Non occorre infatti abitare nella stessa dimora del parente bisognoso per ottenere tutele e benefici. Inoltre, non tutti decidono di assumere badanti o personale addetto e preferiscono impegnarsi in prima persona. Del resto i contributi economici che lo Stato stanzia a favore della disabilità non sono finalizzati unicamente al pagamento di assistenti. Ricordiamo infatti che i titolari di Legge 104 hanno diritto a 500 euro fino a giugno 2022  anche se non sostengono spese per l’assistenza domiciliare.

Vi sono nuclei familiari in cui sarebbe impensabile assumere una badante per provvedere ai bisogni quotidiani del disabile. Spesso mancano le risorse economiche per affrontare i costi fissi di un’assistente. In tali casi sono i parenti stessi che cercano in ogni modo di conciliare impegni professionali e mansioni di cura. Anche nipoti e parenti lontani di terzo grado possono rivolgersi all’Ente previdenziale per beneficiare di alcune garanzie. A ciò va aggiunto che l’INPS oltre ai 3 giorni concede altri permessi retribuiti entro 2 mesi dalla richiesta.

Chi si informa costantemente sulle novità INPS potrebbe pertanto richiedere altre facilitazioni. Si tratta per lo più di aiuti concreti che il Governo offre a quanti ogni giorno spendono tempo ed energie al fianco dei soggetti più vulnerabili.

Possono ottenere permessi con la Legge 104 e contributi figurativi dall’INPS anche nipoti e parenti lontani di terzo grado

Grazie alle recenti disposizioni della Legge 183/2010 è stata ulteriormente estesa la platea di coloro che hanno diritto ai congedi retribuiti.

Anzitutto essi spettano anche in caso di unioni civili fra soggetti dello stesso sesso e convivenze di fatto. Oltre ai genitori e al coniuge del disabile l’INPS paga i 3 giorni di permesso anche al partner dell’unione o della coppia di fatto.

A questi si aggiungono i familiari o gli affini fino al secondo grado. E con ciò quindi ci si riferisce a nipoti o eventuali nonni in grado di assumere il carico della cura del disabile.

Infine persino i parenti di terzo grado hanno possibilità di fruire dei permessi lavorativi, ma solo in presenza di particolari condizioni. Nello specifico, possono ottenere permessi con la Legge 104 anche questi parenti fra gli aventi diritto in due soli casi. Anzitutto se risulta ormai deceduto o manca il genitore o il coniuge dell’invalido. In secondo luogo subentrano parenti e affini di terzo grado se genitori o coniuge del disabile hanno più di 65 anni o presentano malattie invalidanti.