Posso evadere il Fisco se investo in polizze assicurative? Cosa dice la legge? Specifichiamo subito una cosa. Il titolo è deliberatamente provocatorio, e vuole solo essere tale. Nessuno si sogna minimamente di suggerire qualcosa che sia anche solo un minimo illegale, ci mancherebbe! La nostra idea, quindi, è di vedere se, investendo specificamente in polizze assicurative, la legge mi consente un qualche margine di manovra. E quale, nel caso. Per sapere se posso “evadere” il Fisco se investo in polizze assicurative, e cosa mi dica la legge in proposito, non dovete fare altro che continuare a leggere.
In un articolo recente, abbiamo evidenziato come l’Agenzia delle Entrate, grazie agli strumenti di cui dispone, ed ai poteri che ha, sappia tutto di noi. Abbiamo anche specificato come questa conoscenza sia però sterile, fine a se stessa. Ciò in quanto non abbiamo nulla da temere se con i nostri soldi non facciamo qualcosa di illegale. Solo in quel caso, e sicuramente sotto determinate condizioni, il Fisco ci metterà gli occhi addosso. E solo allora effettuerà gli opportuni controlli. Investire è una cosa comune, e perfettamente legale. Come dice un vecchio detto “Male non fare, paura non avere”. Se rispettiamo le regole, è tutto a posto.
Posso evadere il Fisco se investo in polizze assicurative? Cosa dice la legge?
Tutte le tipologie di polizze assicurative sono soggette ad imposta sui redditi da capitale. Fanno eccezione solamente le coperture temporanee caso morte, dove il capitale è totalmente esente, in quanto destinato interamente alla copertura del rischio demografico. La tassazione delle polizze vita prevede che i rendimenti degli investimenti in polizze assicurative maturati dal 1° luglio 2014 siano soggetti ad una tassazione pari al 26%. Il tutto ridotto proporzionalmente qualora tra gli attivi della gestione separata siano compresi titoli pubblici e/o prodotti similari, che invece saranno soggetti ad una tassazione del 12,50%.
Le polizze assicurative presentano un paio di vantaggi fiscali. Il primo è il cosiddetto “differimento delle tasse”. Esso permette di posticipare la tassazione della polizza vita al momento dell’erogazione del capitale o della rendita. Il secondo è la compensazione tra minusvalenze e plusvalenze. Qui il prelievo si applica sul risultato netto dell’investimento (si ha cioè subito una compensazione tra minusvalenze e proventi come dividendi, interessi o plusvalenze). Nei prodotti finanziari avviene un’altra cosa.
Tirando le somme, quindi, investendo in polizze assicurative, chiaramente, non si “evade” il Fisco. Anche perché, come ben specificato, il Fisco sa benissimo che cosa facciamo. E quando vuole può benissimo controllare ogni nostro operato, a norma e termini di legge.