Pochi sanno che questo è un cibo curativo che depura sangue e intestino

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Le radici sono per lungo tempo state considerate un cibo povero. Il sapore amarostico di alcune di esse le ha rese impopolari rispetto alle cugine carote o alla barbabietola. Le radici bianche oggi sono state riscoperte grazie alle loro miracolose proprietà. Pochi sanno che questo è un cibo curativo che depura sangue e intestino.

Le radici bianche sono mancate per lungo tempo sulle nostre tavole. Ecco perché sono quasi sconosciute e non si sa mai come cucinarle. Soncino, gobo, scorzonera, daikon, pastinaca, rafano, queste sono le radici bianche della salute. Scopriamone proprietà e usi.

L’amaro è salute

Si è detto che, spesso, il sapore amaro di queste radici le ha rese poco amate. In molti luoghi questo ha significato dimenticarne completamente l’uso in cucina e non solo. Infatti, nei tempi antichi queste radici erano usate nella medicina.

L’amaro era sinonimo di effetti depurativi, disintossicanti, per numerosi organi interni. Consumando le radici bianche, sangue e l’intestino venivano ripulite dalle scorie. Al contempo, fegato, reni, i batteri buoni dell’intestino si rafforzavano. È stato testato che il consumo di rape bianche determina in più veloce assorbimento del ferro.

In cucina, invece, le radici bianche potrebbero sembrare difficili da cucinare o abbinare. Spesso, in cottura, il sapore amaro si disperde lasciando posto al sapore dolce. La cottura delle radici può essere molto semplice, lessate per esempio, oppure arrivare a preparazioni più complesse. Dalla zuppa, al carpaccio, dal risotto al gratin, le radici sono sempre una sorpresa.

Pochi sanno che questo è un cibo curativo che depura sangue e intestino

Tra le più comuni troviamo la radice di soncino, prodotta da una cicoria specifica di origine ligure. Seguono la scorzonera e il rafano. La prima nasconde un bianco lucente sotto una scorza marrone e ha un sapore dolciastro che si sposa con il burro, col limone, cotta in padella. Ancora più dolce è il gobo, la radice di bardana. Molto usata in oriente come ripieno e nelle zuppe.

Il rafano, invece, ha un sapore piccante ed è alla base della cucina anglo-germanica. In cucina è usato grattugiato per accompagnare piatti proteinici di carne, formaggio, uova. A Trieste è famoso il “butiro col cren” cioè il burro col rafano.

Poi c’è il daikon, radice giapponese dalle proprietà bruciagrassi e diuretiche. Amaro e leggermente piccante crudo, dolce e carnoso cotto. Perfetto per la zuppa di miso, insalate e contorni. La pastinaca è poco comune in Italia, ma il suo sapore dolce ne fa un ingrediente perfetto per sostituire la patata. E perché non provare a farne delle polpette al forno o semplicemente impanate? Per pulirle basta una spazzola da cucina perché non serve sbucciarle.