Prima dell’introduzione del vaccino, le generazioni di bambini che hanno contratto questo virus lo ricordano molto bene. La febbre alta, le pustole pruriginose e poi le fastidiose crosticine da non toccare assolutamente altrimenti rimanevano le cicatrici. Questo era il terribile avvertimento delle mamme! È la varicella.
Non tutti però sono a conoscenza del fatto che nel 10% della popolazione questo insidioso virus si riattiva manifestandosi dopo anni in maniera molto dolorosa. Ecco che compare il Fuoco di Sant’Antonio.
Pochi sanno che per ripetere la varicella bastano questi 3 fattori di rischio
Nonostante gli anticorpi generalmente riescano a bloccare la malattia, il virus può rimanere sopito nel tessuto nervoso anche per tutta la vita. Almeno finché alcuni fattori scatenanti non lo riattivano. Vediamo quali possono essere le cause che possono provocare una ricaduta.
Un forte stress psicofisico
Generalmente uno stato di stress molto forte provoca un abbassamento delle difese immunitarie e questo come ben sappiamo ci espone a innumerevoli patologie rendendoci vulnerabili e fragili.
Lunghe e pesanti terapie farmacologiche
Dopo un trapianto o durante trattamenti come chemio e radioterapie si assumono farmaci molto pesanti che influiscono sul sistema immunitario.
L’età avanzata
Anche i soggetti anziani sono più esposti proprio perché hanno difese immunitarie più deboli, sono considerati infatti soggetti fragili.
Ecco i sintomi
Come nella varicella anche nella sua ricomparsa spuntano zone arrossate con vescicole che provocano prurito, bruciore e dolore. Quest’ultimo è causato dall’infiammazione dei nervi.
Inoltre compaiono tutti i sintomi di una brutta influenza come febbre, mal di testa, mal di stomaco e stanchezza.
Cosa fare se compaiono i sintomi?
Alla prima comparsa di tali segnali è bene allertare il medico curante. Questi può fare una prima diagnosi unicamente osservando la zona interessata dall’infiammazione e poi attraverso un esame del sangue alla ricerca degli anticorpi IgM tipici della varicella.
Purtroppo non si può far nulla per prevenire il Fuoco di Sant’Antonio ma si possono attenuare i sintomi attraverso antivirali che impediscono la replicazione del virus. Inoltre solitamente vengono prescritti antinfiammatori e antidolorifici, mentre sulle parti interessate si può applicare un gel a base di Cloruro d’Alluminio che attenua il bruciore e il prurito delle vescicole.
Esattamente come la varicella, anche il Fuoco di Sant’Antonio passa da solo.
Ma abbiamo visto quanto sia importante avere cura del proprio sistema immunitario perché in pochi sanno che per ripetere la varicella bastano questi 3 fattori di rischio tutti legati proprio alle nostre difese. Anche altre infiammazioni più leggere ma pur sempre fastidiose dipendono da questo, infatti bisogna fare attenzione allo stress e al cambio di stagione perché possono provocare un’altra fastidiosa infiammazione.
Inoltre, per conoscere altre patologie legate al benessere dell’intestino e quindi al nostro microbiota si può leggere in questo articolo che realmente pochi conoscono l’infiammazione che abbassa le difese immunitarie e provoca sovrappeso e obesità, ossia la disbiosi, una patologia assai comune e poco conosciuta.