Le arance sono un frutto gustosissimo e dalle numerose proprietà. Ricche di vitamina C e di fibre, hanno anche proprietà antiossidanti. Sono ormai considerate le regine indiscusse degli agrumi assieme a limoni e mandarini. La spremuta d’arancia si utilizza da tempo come rimedio della nonna per raffreddori e influenze e più in generale per rafforzare l’intero sistema immunitario.
Le bucce, solitamente, vengono buttate. Il loro sapore amarognolo non è apprezzato e si tende a considerarle degli scarti. In realtà, però, pochi sanno che con la buccia delle arance si può realizzare un dolce gustosissimo. Infatti, anche la buccia d’arancia ha numerose proprietà. La scorza d’arancia contiene 136 mg di vitamina C per 100 grammi. Se si pensa che la polpa dell’arancia ne contiene solo 50 capiamo quanto questa quantità sia indicativa dei suoi benefici.
Pochi sanno che con la buccia delle arance si può realizzare un dolce gustosissimo
Il dolce di cui parleremo oggi è un dolce tipico della cucina tradizionale della Sardegna. Si chiama “Aranzada”, che in sardo vuol dire letteralmente “aranciata”. È un dolce che si prepara in Barbagia, più precisamente nei territori di Dorgali, Oliena, Nuoro e nei paesi limitrofi. Ogni paese ha la sua ricetta, che varia leggermente in forma e consistenza ma che sostanzialmente contiene gli stessi ingredienti. È un dolce tipico delle cerimonie, preparato in grandi quantità dalle donne di famiglia e consumato durante battesimi, matrimoni e festività in generale. È anche un dolce che dura a lungo. L’Aranzada, infatti, se ben conservata, può durare anche mesi.
Ingredienti e procedimento
Per fare l’Aranzada servono 3 semplici ingredienti: bucce d’arancia, mandorle e miele. Le proporzioni ideali sono 1:1, dunque per 1 kg di mandorle si utilizzerà 1 kg di miele e 1 kg di scorza d’arancia. Ma se gli ingredienti sono pochi e semplici, il procedimento è, al contrario, un po’ più lungo e complicato.
Si parte con il togliere alle scorze d’arancia la parte bianca. Si dovrà cercare di rimuoverla il più possibile, grattandola via con le mani o con un cucchiaino. Poi si passa all’ammollo delle bucce. Il loro retrogusto amaro può essere eliminato mettendole ammollo in un barattolo per circa 5 giorni, avendo cura di cambiare l’acqua dell’ammollo ogni giorno. In questo modo l’amaro andrà via e rimarrà solo il gusto dolce e agrumato delle bucce.
Una volta terminato l’ammollo si dovranno tagliare le bucce a listarelle sottili e si metteranno a cuocere con il miele in una pentola dal fondo spesso. Questo procedimento dura circa 5 ore. In questo arco di tempo è importante mescolare in continuazione le bucce e il miele per evitare che si brucino o che si scuriscano troppo. La fiamma deve essere bassissima. Una volta cotte si potranno aggiungere le mandorle (intere o tagliate a metà) e si dovrà amalgamare il tutto. Si stende il composto con il mattarello in un piano orizzontale e lo si lascia raffreddare per tutta la notte. Non appena il composto sarà freddo si potrà tagliarlo in piccoli rombi delle stesse dimensioni. Ed ecco che l’Aranzada è pronta da gustare.
Approfondimento
Questo frutto gustoso e prelibato contiene più vitamina C di arance e limoni