Pochi piantano quest’albero per colorare con fiori rigogliosi il nostro giardino anche a settembre

frutti

Sono notissime le proprietà antiossidanti del frutto, tuttavia rimane un arbusto che non vediamo di frequente nei giardini. Parliamo del melograno, nello specifico della varietà del melograno wonderful che si presta anche alla coltivazione in vaso. Il periodo ideale per metterlo a dimora è l’autunno o la primavera e ci colpisce oltre al frutto, il fiore particolarmente vivace e raggiante al punto che vale la pena tentare la coltivazione. Colori che variano dal rosso rubino all’arancio ci tengono compagnia per tutta l’estate fino agli ultimi scorci del mese di settembre per poi rimpiazzare i fiori con i frutti. Un tocco di colore persistente, dunque, che dà tono e vita a giardini e terrazzi quasi fino a dicembre.

Pochi piantano quest’albero per colorare con fiori rigogliosi il nostro giardino anche a settembre

Il melograno wonderful non è difficile da coltivare e può rendere alla grande anche a fronte di scarse attenzioni. Quindi anche se non siamo dei pollici verde, possiamo tentare l’impresa. Si presenta come arbusto molto longevo e può raggiungere fino a 10 metri d’altezza; ha molti rami più o meno spinosi con foglie sempreverdi. Ma veniamo ai fiori che ci colpiscono per essere così bizzarri su un albero. Infatti, la fluorescenza è molto appariscente e compare sulla punta dei rami. Addirittura, ogni grappolo può contenere fino a 5 fiori.

Come si coltiva

Pochi piantano quest’albero per colorare con fiori rigogliosi il nostro giardino anche a settembre e vale la pena provare. Il melograno wonderful richiede la piantagione in un luogo riparato dal freddo eccessivo, sebbene sia una pianta poco capricciosa e che ben si adatta al posto in cui si trova. Questo in termini soprattutto di temperatura. Regge bene alla siccità ma nei primi due anni, i vivaisti, consigliano di annaffiarlo regolarmente avendo cura di evitare ristagni d’acqua. Come tutte le piante richiede una potatura una o due volte l’anno e pare non prediligere terreni argillosi. Ad ogni modo la forte adattabilità dell’arbusto consente anche di osare la piantagione in assenza di una o più delle indicazioni raccomandate che suonano più come premure.

La potatura

A fine inverno in linea con questa pratica che riguarda un po’ tutte le piante, possiamo eseguire la potatura. Lo stile dipende dalla forma che preferiamo se a cespuglio o ad albero. Sostanzialmente andremo a recidere i rami più lunghi ed esterni compresi quelli molto secchi che non porterebbero più frutto. Importante procedere alla disinfezione delle cesoie prima di utilizzarle. Tutto il resto è frutto della natura per un albero che ci conquisterà grazie ai frutti che magari già conosciamo. Ma soprattutto per i fiori che riescono a reggere fino agli ultimissimi giorni d’estate a settembre quando molte delle piante estive cedono il passo ad altra vegetazione.