Pochi conoscono questo posto in cui siamo pagati per andare a viverci

Alaska

Cambio vita e vado a vivere in … Quante volte ci è balenata in testa l’idea di mollare tutto e trovare una situazione diversa altrove?

E pensare che esistono dei posti in cui ci sono degli incentivi affinché le persone si trasferiscano e vadano a vivere lì. Sono programmi che i governi degli Stati in questione stanno cercando di portare avanti per evitare che questi luoghi si spopolino in modo definitivo. Le difficoltà economiche e le condizioni faticose e particolari del clima hanno fatto sì, nonostante la loro bellezza, che queste città o regioni fossero piano piano abbandonate. Ma se siamo dei viaggiatori appassionati o semplicemente siamo scontenti della nostra situazione di vita attuale e vogliamo cambiarla, questa notizia fa proprio per noi.

Pochi, infatti, conoscono questo posto in cui siamo pagati per andare a viverci.

Lo Stato sta puntando su questo incentivo perché tante persone se ne vogliono andare

Si tratta dell’Alaska. La terra dei confini, delle montagne, della neve e dell’aurora boreale. È lo Stato più grande degli Stati Uniti con i suoi 1.717.854 km quadrati, ma a causa del clima rigidissimo è scarsamente popolato. Ci sono infatti solo 731.545 abitanti in questa isola. La densità è solo di 0,43 ab/km, e la maggior parte delle persone abita nella zona metropolitana della sua città più grande, Anchorage.

La politica statale ha ideato un programma che si chiama Alaska Permanent Found. È un fondo di risparmio che prevede di devolvere il 25% delle entrate finanziare dello Stato alla popolazione. Dal 1982 al 2009 sono stati devoluti con questo sistema circa 17,5 miliardi di dollari. L’intenzione è quella di stimolare il fenomeno dell’immigrazione e ripopolare queste zone con un’offerta di 2.000 euro al mese all’incirca per chi decide di vivere in questo Stato per oltre 180 giorni, l’equivalente di 6 mesi (salvo ragioni di studio o servizio militare) e non possiede precedenti penali. L’importo chiaramente è assicurato se si dimostra di voler essere un residente esclusivo in Alaska a tempo indeterminato.

Gli Stati Uniti hanno deciso di provare con questo incoraggiamento dello “stipendio” mensile proprio perché tante persone se ne vogliono andare. Vivere in Alaska infatti è un impegno. I villaggi sono piccoli e gli abitanti sono pochi. La cosa peggiore è l’inverno, perché è lungo e gelido. Il sole sorge alle 10 di mattina e tramonta alle 16 nel pomeriggio. Le temperature rischiano di scendere a meno 40 gradi. La vita mondana è quasi inesistente, situazione che provoca il cosiddetto winter blues, ovvero questa sensazione di depressione letargica che colpisce molti abitanti.

Pochi conoscono questo posto in cui siamo pagati per andare a viverci

Ma esistono anche tantissime cose positive come l’esperienza unica dell’aurora boreale e l’estate incredibile. Ci sono circa 30 gradi e il sole tramonta a mezzanotte. Tutto il tempo per viversi i laghi, i ghiacciai e le 17 vette più alte di tutta l’America. È molto facile trovare lavoro, in particolare nell’ambito petrolchimico e della pesca, e gli stipendi sono mediamente alti.

Il criterio degli incentivi viene attuato anche in altre città come Detroit e Kansas, sempre negli Stati Uniti dove vengono offerti terreni a chi si impegna a rimanere lì. Poi la provincia canadese di Saskatchewan e la città delle Cascate del Niagara offrono incentivi fino a 6.000 euro per i neolaureati che decidono di andare a lavorare lì per almeno 2 anni in un’azienda della zona.

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