Pochi conoscono la tecnica migliore per degustare la grappa

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La grappa è un distillato nobile, da fine pasto. Venduto soprattutto in Italia: ma di recente sta riscuotendo un buon successo anche all’estero, per esempio in Russia, USA, Canada e Giappone. I ristoranti propongono il gelato di pera e grappa per l’estate. Ma questo distillato non ama il freddo. Degustare la grappa è un’esperienza sensoriale che richiede altre temperature.

La grappa piace ai giovani

I giovani negli ultimi anni si sono accostati con curiosità e consapevolezza alla grappa e altri tipi di distillati, come i brandy e le acqueviti d’uva.

Per capire questo antico prodotto della vite ci vuole, però, una certa abilità. Pochi conoscono la tecnica migliore per degustare la grappa. Ecco come fare con l’aiuto degli Esperti di Alimentazione di ProiezionidiBorsa.

Una cascata di sensazioni

Una grappa stagionata richiede sempre un approccio graduale. Dobbiamo, infatti, evitare la sensazione di bruciore in bocca. Le labbra degustano strette, quasi chiuse. Il sorso deve essere piccolo e lento.

Occhi, naso e bocca partecipano e concorrono, durante una degustazione di grappa, all’individuazione delle centinaia di molecole aromatiche nascoste in un unico sorso. Ma, oltre all’aroma, oggi conta anche il verdetto del palato e della lingua. Deve essere di pulizia e leggerezza.

Serve il calice giusto

Un calice in cristallo di Boemia con una rosa al vertice dello stelo, fa risaltare i riflessi ambrati di una grappa giovane. Ma soprattutto di una grappa invecchiata e preziosa, come quella di Amarone.

Prima di servirla, spieghiamo sempre da quale distilleria proviene. Una vecchia gloria del Friuli, una piccola azienda familiare. O una realtà rinnovata: dietro alcuni brand talvolta si associano i più moderni sistemi di controllo con i tradizionali sbuffi di vapore dei vecchi alambicchi. Che sono il cuore dell’azienda, gli scrigni dove si lavorano le vinacce.

Queste materie prime sono scelte con la massima attenzione da alcuni anni. E combinate secondo ricette segrete, elaborate anche in collaborazione con le migliori università italiane. Gli appassionati di grappa non acquistano solo i preziosi bicchieri da degustazione. Collezionano moltissimi distillati: amano le grappe a edizione limitata, anche i “pezzi unici” da sfoggiare con gli ospiti e gli amici. Propongono assaggi minimi di almeno tre brand, uno più corposo dell’altro.

Pochi conoscono la tecnica migliore per degustare la grappa

La chimica del gusto gioca un ruolo decisivo nella degustazione della grappa, un distillato dal profumo morbido e pungente e dal gusto sempre accattivante. Ma non mancano le regole comuni da osservare.

Una grappa giovane e fresca, per esempio, andrebbe servita a una temperatura compresa tra i 9 e i 13 gradi.

Mentre una grappa invecchiata va degustata ad almeno 17 gradi. Solo in questo modo, infatti, potremo percepire i toni che derivano da un invecchiamento lento. E in botti di legno particolari: le piccole barrique di rovere francese.

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