Il binomio tra salute ed alimentazione è un dato ampiamente studiato in ambito scientifico ed altrettanto importante nella dimensione clinica della cura. La ragione è molto semplice ed ascrivibile all’impatto che la nutrizione ha sull’organismo e sulle diverse funzioni che si svolgono all’interno di esso. “Non mangiare nulla che tua nonna non riconoscerebbe come cibo” recita una famosa citazione del saggista Michael Pollan. Ed è proprio in tema di gusti che uno studio scientifico ha portato delle evidenze interessanti sulla salute femminile. Placche nelle arterie e cuore affaticato nelle donne potrebbero dipendere da questa particolare abitudine. Vediamo di seguito di cosa si tratta.
Quali tutele ricevono le donne in ambito economico e sanitario
L’interesse per la salute delle donne passa in alcuni casi da forme di tutela che riguardano anche la dimensione economica. Le Redazione di ProiezionidiBorsa ha illustrato alle Lettrici in quali casi le donne possono andare in pensione INPS già a 51 anni. Da simili tutele sul piano economico-assistenziale non sono certamente escluse le casalinghe. Queste ultime, infatti, possono ricevere assegni INAIL da 106 a 1.292 euro mensili in alcune circostanze. In tema di benessere e salute, non è possibile trascurare i numerosi problemi cardiaci che ogni anno colpiscono la popolazione tanto femminile quanto maschile. Relativamente a questo rischio, uno studio scientifico coreano ha mostrato delle interessanti connessioni tra la scelta degli alimenti ed il rischio di dislipidemia.
Placche nelle arterie e cuore affaticato nelle donne potrebbero dipendere da questa particolare abitudine
Quando si parla di dislipidemia si intende una condizione in cui i livelli di lipidi nel sangue sono elevati. Tale alterazione potrebbe tradursi in alti livelli di colesterolo cattivo LDL e/o trigliceridi oppure di un livello basso di colesterolo buono HDL. La dislipidemia è considerata uno dei principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari che merita una adeguato monitoraggio. Nello studio scientifico riportato sul Journal of Atherosclerosis and Thrombosis gli scienziati hanno analizzato quanto le preferenze dei cibi possano aumentare il rischio cardiaco nella donne coreane. In particolare, i ricercatori hanno analizzato l’associazione esistente tra la preferenza del gusto dolce e il rischio di anomalie lipidiche.
I test sono stati condotti su un gruppo di quasi 4.000 donne coreane di età compresa tra i 39 e 70 anni. I dati rivelano che la preferenza del dolce si associa positivamente al consumo di alimenti ad alta densità energetica e un maggiore rischio di dislipidemia. I soggetti che preferivano il gusto dolce, infatti, tendevano a consumare maggiormente prodotti ricchi di zuccheri e bevande dolci rispetto ad altri.
La principale fonte energetica di simili alimenti si compone di carboidrati e grassi, come ricordano i ricercatori. Pertanto, questo dato potrebbe tradursi in un aumento dei grassi anche a livello corporeo. Dunque, il rischio di ipercolesterolemia LDL nella donne di mezza età coreane potrebbe essere parzialmente associato a simili abitudini alimentari. Questo in linea con quanto affermano altri studi condotti su popolazioni differenti. Invitando a ricerche più approfondite, gli studiosi pongono una direzione della ricerca importante per valutare l’associazione tra preferenze e impatto sulla salute.
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