Aspettavamo cosa avrebbe detto il nuovo Governo con riguardo agli spostati, alle palestre, alla agognata libertà che oramai sempre un miraggio.
Ebbene, a giorni arriverà il primo DPCM Draghi, che, in una direzione più di chiusura che di apertura, prevede la proroga della chiusura di cinema, teatri. Nonché di palestre e piscine. Il tutto fino a data da destinarsi.
Quindi, piscine, palestre, teatri e cinema non riapriranno. Vediamo il perchè.
Anzitutto, il Governo ha deciso di recepire semplicemente nel decreto emergenziale ciò che hanno consigliato gli esperti, senza mezzi termini.
In secondo luogo, le ragioni di tanta prudenza sono da ricondursi alla diffusione delle varianti Covid e alla difficoltà che territori, come la bergamasca e Brescia, stanno di nuovo riscontrando a causa della diffusione aggressiva dei contagi.
In definitiva, si è deciso che palestre e piscine riapriranno soltanto quando non ci saranno più di 50 contagi ogni 100mila abitanti. Insomma lo stesso indice richiesto per passare in zona bianca.
Quali sono le previsioni
Abbiamo visto perché piscine, palestre, cinema e teatri non riapriranno. Le previsioni, a questo punto sono difficili da effettuare, considerato che un indice così basso come quello su indicato, si raggiungerà, probabilmente, soltanto in primavera.
Quindi, per la riapertura, se tutto va bene, si attenderà fine marzo. O addirittura la seconda settimana di aprile, cioè dopo Pasqua.
Si tratta di date suggerite dallo stesso Dipartimento dello Sport, che dipende dalla Presidenza del Consiglio. E che si rifà a quanto indicato dal Comitato tecnico scientifico.
Al momento, quindi, lo sbarramento è netto in quanto il criterio utilizzato, cioè quello dei contagi inferiori a 50 su 100mila abitanti è impossibile da raggiungere.
Per cinema e teatri, invece, si sta pensando di adottare misure che potrebbero consentire di conciliare le diverse esigenze ma, nel frattempo, si finirà per arrivare alle stesse date su indicate.
In definitiva, almeno per il momento, piscine, palestre, cinema e teatri non riapriranno. Abbiamo visto che il perché è strettamente collegato dal timore e dalle avvisaglie di una terza ondata.