Piazza Affari: chi sono le nuove matricole

Piazza Affari

Piazza Affari potrebbe vedere, molto presto, l’arrivo di nuove matricole. Chi sono?

Indovina chi viene a Piazza Affari

A Piazza Affari si guarda con ottimismo al futuro. Un ottimismo che porta con sé nuovi protagonisti, ovvero nuove matricole. In scena ci sarà presto Newlat, il gruppo che racchiude tra gli altri anche i grandi nomi del settore alimentare del made in Italy, e che ha recentemente confermato l’intenzione di sbarcare a Piazza Affari. Obiettivo di raccolta: 200 milioni di euro. Appuntamento fissato a fine di ottobre, sempre che le condizioni di mercato lo permettano. Joint global coordinators e joint bookrunners saranno Equita sim, Hsbc France e Société Générale.

Ma non sarà sola. A farle compagnia anche Rcf group, società specializzata in apparecchiature audio professionale. L’azienda, che ha già avviato l’iter, potrebbe quotarsi sul mercato telematico azionario sul segmento Star. In questo caso Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners saranno Banca Imi, Bnp Paribas e Goldman Sachs International.

L’offerta per il London Stock Exchange

Nei giorni scorsi era arrivata da Hong Kong un’offerta per LSE, London Stock Exchange, il gruppo finanziario che ha in mano la piazza di scambio numero uno in Europa e che, a sua volta controlla anche Piazza Affari. Un’offerta che avrebbe potuto portare il Ftse Mib in mano ai cinesi (l’ex colonia britannica è di fatto ormai in mano al gigante asiatico). La proposta sfiorava i 40 miliardi di sterline con un premio del 22,9%. L’obiettivo era quello di creare il più grande centro finanziario in Asia ed Europa. Centro che avrebbe fatto una diretta concorrenza a Wall Street. Il tutto, in piena guerra dei dazi.

Golden Power e Via della Seta

Una dimostrazione di forza che, però, è stata rifiutata. Ma che non ha cancellato la consapevolezza di un gigante cinese ormai senza più timori nel mercato internazionale. Di oggi la notizia che il governo avrebbe dato il suo ok per inserire Piazza Affari  tra le infrastrutture strategiche protette dalle norme anti-scalata. Decisione che nasce soprattutto per la presenza del mercato Mts, la piattaforma su cui si negoziano i titoli di Stato italiani. Un golden power che però potrebbe contrastare con quell’atmosfera di collaborazione che Roma ha dimostrato più volte, in occasione delle collaborazioni nate in seno all’ormai celeberrima Via della Seta.