Il petrolio ha registrato un leggero rialzo grazie al quale alcuni titoli italiani potrebbero tornare appetibili. Anche grazie ad altri fattori contingenti. La view degli analisti.
La panoramica sul petrolio
Dopo alcuni ribassi anche evidenti, nelle ultime sedute il prezzo del petrolio è tornato a salire. Quella che si apre è la settimana della riunione Opec+ prevista per domenica, una riunione durante la quale dovrebbero essere confermati i piani di taglio alla produzione. Anche se il condizionale è d’obbligo vista la posizione sempre più determinante degli Usa nel mercato dell’oro nero. Ad ogni modo attualmente il petrolio registra un rialzo. Infatti il Brent viaggia poco sopra i 62 ,7 dollari per barile, mentre il Wti arriva a 58 dollari precisi.
I titoli italiani da comprare
Ma per i titoli italiani il rialzo del greggio può essere una spinta ulteriore che arriva sulla scia di altri avvenimenti contingenti. In particolare per quanto riguarda Eni, attualmente in trattative con Exxon Mobil (XOM) attraverso (controllata di Eni in Norvegia). Costo dell’operazione: 4 miliardi di dollari. La conferma ufficiale è arrivata in queste ore da entrambe le parti anche se dagli analisti, non si sono fatte attendere alcune prese di posizione. Infatti se da un lato l’acquisizione permetterebbe ad Eni una presenza più forte nel segmento upstream. Numeri alla mano si parla di un aumento di barili che dai 134mila del 2018 arriverebbe in un range tra 300mila e 350mila barili al giorno.
I vantaggi dell’operazione
Il problema è che dall’altra parte si rischia non poco. Infatti quella dell’upstream è un segmento in fase di declino produttivo. Da Eni, però, preferiscono evidenziare i lati positivi dell’operazione. In particolare quello che, come sottolineano nel comunicato ufficiale, permetterebbe alla società energetica di diventare il secondo player dopo Equinor (oltre 700mila barile). Tutto questo darebbe forza ad Eni, aumentando in contemporanea la diversificazione.
La view degli analisti
Analisti entusiasti con una serie di rating Buy sul titolo. Banca Imi (t.p a 20,3 euro) che sottolinea la posizione strategica dell’esposizione in Norvegia per Eni, ma anche Equita (t.p 20 euro) e Banca Akros (t.p 18,5 euro) consigliano l’acquisto.
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