Persino queste malattie diffusissime danno subito diritto a 36 mesi di assegni d’invalidità INPS a qualunque età

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Quando compare uno stato di disagio fisico o psichico potrebbero sorgere difficoltà che prima non si riscontravano. Non è raro, infatti, che una patologia si manifesti con sintomi che arrivano a compromettere il grado di autonomia di una persona.

Nel corso degli anni, o anche prima, si potrebbe aver bisogno di rivolgersi ad altri per svolgere alcune azioni della vita quotidiana. In altri casi si registrano limitazioni e impedimenti anche sul posto di lavoro. Il soggetto che si ammala potrebbe, quindi, faticare di più a portare a termine le proprie mansioni professionali.

Pur tuttavia anche i lavoratori che non godono della Legge 104 possono ottenere 500 euro per 12 mesi per problemi di salute. Oltre ad aiuti economici, l’Ente previdenziale garantisce altri benefici e tutele ai soggetti che soffrono di patologie più o meno gravi. Si pensi all’accredito di contributi a titolo gratuito che spetta ai lavoratori affetti da sindromi e disturbi di vario genere. Ad esempio l’INPS versa 2 mesi di contributi gratis all’anno ai pazienti in possesso di alcuni specifici requisiti sanitari.

D’altronde, persino queste malattie diffusissime danno subito diritto al riconoscimento di uno stato invalidante da parte della Commissione legale. In qualunque momento della carriera lavorativa potrebbero, infatti, insorgere patologie che riducono le capacità operative del contribuente.

Per supportare tali lavoratori l’INPS eroga un contributo mensile il cui importo varia in base ai redditi del destinatario. La prestazione economica è finalizzata a sostenere anche finanziariamente chi non è più in grado di svolgere appieno i propri compiti professionali.

Qualora la patologia dovesse aggravarsi si ricorda inoltre che è possibile andare in pensione prima senza tagli in presenza di peculiari condizioni di salute.

Persino queste malattie diffusissime danno subito diritto a 36 mesi di assegni d’invalidità INPS a qualunque età

Quando la Commissione legale INPS riconosce la perdita della capacità lavorativa tra il 74% e il 99% si matura il diritto all’assegno ordinario d’invalidità. Non sempre la menomazione del lavoratore è di natura fisica e potrebbe dunque riguardare l’apparato psichico. Non sempre è facile diagnosticare disturbi e sindromi della sfera psichica. Molto spesso, infatti, è il paziente stesso a sottovalutare i sintomi iniziali e a non voler accettare la progressione della malattia.

Pur tuttavia vi sono patologie assai diffuse che causano forti compromissioni delle abilità professionali. Ci si riferisce ad esempio al disturbo di depressione che nelle sue forme più gravi riduce la capacità lavorativa del soggetto. Non a caso l’INPS riconosce una percentuale di invalidità compresa tra il 61% e l’80% a chi soffre di episodi ricorrenti di depressione maggiore.

Allo stesso modo conferisce il diritto ad assegni d’invalidità a lavoratori affetti da schizofrenia residuale che spesso risulta associata a deficit di livello moderato. Inoltre i medici legali INPS assegnano una percentuale d’invalidità del 75% anche ai soggetti che soffrono di disturbo bipolare. Stessa percentuale spetta ai lavoratori cui vengono diagnosticate paranoie, parafrenie e altri disturbi deliranti.