Permessi Legge 104 anche ai lavoratori con patente di guida che non assistono in prima persona disabili

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Sono davvero tanti i soggetti che ogni giorno si prendono cura di un parente che non ha più la capacità di badare a se stesso. E nella maggior parte dei casi si tratta di donne che devono dividersi fra impegni professionali e familiari. Soprattutto per chi lavora anche fuori casa non è semplice conciliare gli orari dell’impiego con le esigenze del familiare non autosufficiente. Tuttavia se si hanno risorse economiche si possono anche assoldare badanti e addetti alla cura in modo da alleggerire il carico. E fortunatamente da gennaio 2022 parte con Legge 104 l’assegno INPS da 1.800 euro per questi familiari e caregiver. Potendo infatti pagare assistenti si ha l’opportunità di rifiatare dalle incombenze quotidiane e di ritagliare del tempo da dedicare a se stessi. I parenti che hanno il carico della cura godono del diritto di assentarsi dal lavoro per alcuni giorni senza perdere parte dello stipendio. E inoltre non devono necessariamente convivere con il familiare bisognoso di assistenza per poter fruire delle agevolazioni governative.

A conferma di ciò ricordiamo che con Legge 104 arrivano assegni di vario importo per 36 mesi anche a familiari non conviventi. E che spettano permessi Legge 104 anche ai lavoratori con patente di guida che non assistono in prima persona disabili. Pur tuttavia conviene agire con prudenza e tenere bene a mente le disposizioni legislative relative alla disabilità. Non sono infatti da escludere controlli e verifiche mirate per attestare l’effettivo diritto alla percezione di vantaggi economici e fiscali. E non è un caso che  con la Legge 104 scattano multe di oltre 5.000 euro dall’Agenzia delle Entrate per chi commette questi errori banali.

Permessi Legge 104 anche ai lavoratori con patente di guida che non assistono in prima persona disabili

Secondo la normativa vigente chi richiede le agevolazioni previste dalla Legge 104/1992 deve garantire l’esclusività dell’assistenza. Il che significa che deve essere l’unica persona a prendersi cura del disabile o dell’anziano non autosufficiente. Pertanto tale condizione viene meno se il portatore di handicap convive con altri contribuenti che già godono dei vantaggi della Legge 104. Pur tuttavia secondo le ultime sentenze sulla Legge 104 vi sono eccezioni relative all’utilizzo dei 3 giorni di permesso retribuito. In particolare l’ordinanza n. 9857 del TAR di Roma contempla un’eccezione nel caso in cui chi assiste non abbia la patente di guida. Potrebbe infatti succedere che a prendersi cura del disabile sia un familiare che non ha un impiego e non dispone di patente di guida. In tal caso può ottenere i permessi retribuiti il lavoratore che non ha in carico l’assistenza del portatore di handicap. E ciò perché si tiene conto della necessità di effettuare spostamenti in auto per sottoporsi a visite mediche e cure specialistiche. Ne consegue che anche chi non presta assistenza esclusiva può assentarsi dal lavoro se chi si prede cura del disabile non ha la patente di guida.

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