Il reddito di cittadinanza oggi è il principale sussidio erogato a singoli e famiglie per il contrasto alla povertà. Nato con il famoso “Decretone”, cioè con il DL 4 del 28 gennaio 2019, che conteneva anche la Quota 100, il reddito di cittadinanza è stato largamente utilizzato. I primi beneficiari, cioè coloro i quali hanno percepito la prestazione dal primo mese dopo la sua entrata in vigore, presto si troveranno davanti ad un nuovo adempimento. Che poi è lo stesso che nei mesi successivi dovranno affrontare quelli che hanno preso il primo sussidio nei mesi successivi all’entrata in funzione.
Perderà il reddito di cittadinanza il soggetto che deve presentare una nuova domanda entro il 31 maggio per tornare a ricevere fino a 780 euro
Chi ha preso il reddito di cittadinanza a partire dal mese di aprile 2019, cioè i primi beneficiari, a maggio resteranno senza sussidio. Lo prevede la normativa vigente in materia. Infatti il reddito di cittadinanza ha una durata massima di 18 mesi ma è rinnovabile. Chi lo percepisce dall’inizio sa benissimo il funzionamento del meccanismo di rinnovo.
Infatti hanno dovuto adottarlo già nel mese di ottobre 2020. Dopo i primi 18 mesi, chi era ancora nelle condizioni utili al beneficio ha dovuto ripresentare domanda ad ottobre 2020 avendo percepito la diciottesima ricarica della card RDC a settembre 2020. SI resta però un mese senza sussidio. Infatti il mese successivo al diciottesimo è quello dedicato alle nuove domande. Il beneficiario che termina il pacchetto dei 18 mesi, può rinnovare il reddito di cittadinanza decorso un mese dall’ultima mensilità percepita.
Cosa devono fare i soggetti che devono rinnovare per la terza volta il sussidio
Non può essere lasciato da parte l’evidente fallimento della misura per le politiche attive sul lavoro. Il sussidio nasceva oltre che per dare sostegno reddituale ai beneficiari, anche per ricollocarli dal punto di vista sociale e lavorativo. Parlare di una persona che si trova a dover rinnovare il sussidio per ulteriori 18 mesi dopo i primi 36, sono un evidente segnale di fallimento della misura. Ma è la dura realtà. E, se non presenterà la domanda nei termini richiesti, perderà il reddito di cittadinanza il soggetto che dopo i 36 mesi trascorsi come beneficiario della misura, continuano a versare nelle stesse condizioni iniziali.
I primi a dover rinnovare il reddito di cittadinanza per la terza volta saranno i beneficiari che lo hanno percepito a partire dal mese di aprile 2019. Per costoro, servirà una nuova domanda del RDC a partire dal mese di maggio 2022. L’ultima ricarica loro spettante sarà quella del 27 aprile 2022. A maggio niente sussidio, ma la necessità di produrre nuova domanda. Niente di particolarmente oneroso dal momento che non occorrerà rinnovare l’ISEE dal momento che quello collegato al richiedente è perfettamente valido fino al 31 dicembre 2022. E se l’ISEE era idoneo al beneficio fino ad aprile 2022, lo sarà inevitabilmente anche per le mensilità fino a gennaio 2023. Per il mese di febbraio 2023 invece, occorrerà rinnovare l’ISEE. Chi presenta la nuova istanza entro la fine del prossimo mese di maggio, potrà tornare a percepire il sussidio in tempo per la ricarica del 27 giugno.
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