Perchè spende meno chi acquista appartamenti nei condomini solidali. La necessità di fondo che anima chi va a vivere in condomini solidali, o in “cohousing” di cui ci stiamo occupando da un po’, è sempre di tipo abitativo. Ciò che cambia sono le economie di scala. Vale a dire che all’aumentare della scala di produzione, il costo unitario del prodotto diminuisce progressivamente. Così detta, la cosa sembra una reminiscenza di scuola, ma nella traduzione pratica è molto più semplice di quanto possa apparire. Vediamo quindi, nel dettaglio, perché spende meno chi acquista appartamenti nei condomini solidali.
La costituzione di un gruppo promotore
Stando a chi si occupa da tempo di questo nuovo modo di abitare, a voler fare le cose a regola d’arte, il primo step sta nel costituire un nucleo “promotore”. Il minimo sindacale è che si arrivi ad un quorum di almeno un terzo dei futuri residenti. Questo perché le varie esperienze hanno dimostrato che il cosiddetto “fai da te”, in questa primissima fase, è ben poco produttivo. Ognuno infatti tenderà a vedere le cose a modo proprio. Quando si parla di spazi abitativi, inutile illudersi, gli italiani tenderanno a restare aggrappati alle proprie idee. E così, tra chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, le start-up potrebbero rischiare di arenarsi nel nulla.
L’importanza di un progetto iniziale di cohousing
A questo punto, sarà la volta di mettere in piedi un progetto di cohousing. Questo significherà pervenire ad un piano edilizio di qualità superiore in termini edilizi, architettonici e impiantistici. Se a questo poi si aggiunge anche l’acquisto di altri beni e servizi in “gruppo”, si intuisce che sarà più facile spuntare prezzi migliori su tutto. Si pensi, ad esempio, all’acquisto comunitario di beni fruibili da tutti, ma anche ad alcuni elementi di arredo dei singoli appartamenti. Non è infrequente che le comunità di co-abitanti mettano in piedi dei veri e propri gruppi di acquisto.
Perchè spende meno chi acquista appartamenti nei condomini solidali
I vantaggi sui costi possono raggiungere livelli davvero interessanti laddove entri nell’operazione pure un soggetto pubblico. Si pensi, ad esempio, ad un comune che si faccia promotore di un intervento nell’ambito dell’housing sociale, mettendo a disposizione un edificio o un’area. Se a questo si aggiungono i vantaggi in termini di risparmio sui costi, quando l’acquirente non è un singolo, ma un gruppo, il potere di trattativa sarà maggiore.
Si tenga poi nel dovuto conto che i progetti di cohousing non si rivolgono verso qualsiasi abitazione. Il focus resta sempre l’alto livello qualitativo delle strutture. Ciò significherà utilizzo di specifici materiali spesso ecocompatibili e finalizzati al risparmio energetico e all’insonorizzazione acustica. Insomma, un uso consapevole delle risorse che si tradurrà in scelte di bioedilizia, con conseguente classe energetica elevata. Un investimento per il futuro benessere nostro e del pianeta.