Molti modi di dire che vengono utilizzati nell’uso comune della lingua hanno delle origini particolari. La curiosità di scoprire quali sono può essere tanta. Anche i detti più semplici possono avere una storia particolare dietro. Nell’articolo di oggi analizzeremo assieme ai Lettori le origini di tre dei modi di dire più utilizzati.
Perché si dice in bocca al lupo, toccare ferro e nascere con la camicia
“In bocca al lupo” è una celeberrima forma benaugurale a cui si è soliti rispondere “crepi!”, sottintendendo il lupo. In realtà, la risposta che si è sedimentata nel tempo rivela una mancata comprensione del significato dell’augurio: infatti, il lupo, animale simbolo della peggiore ferocia, trasporta i suoi cuccioli afferrandoli con la bocca. Dunque, proprio quelle fauci che tanto sono temute possono diventare il luogo più sicuro, quello in cui augurarsi e augurare di trovarsi.
Antiche leggende
In effetti, la frase completa, in origine, era “andare o mettere in bocca al lupo”. Alcune fonti fanno risalire l’augurio ai cacciatori e alla loro abitudine di invocare l’uno all’altro buona caccia in questo modo, perché il lupo era il primo avversario del predatore nella ricerca della selvaggina. Altri ancora sostengono, invece, che si tratti di una proposizione antifrastico, una figura retorica in cui si intende esattamente l’opposto di ciò che si sostiene.
Toccare ferro
Toccare ferro è un gesto scaramantico e, come tale, il modo di dire che lo rappresenta vuole essere uno scongiuro della sfortuna. Si dice “tocchiamo ferro” sperando di essere risparmiati dalla cattiva sorte, in previsione di qualche progetto che sta per avverarsi. Oppure dopo aver parlato di una condizione felice o positiva, sperando che il parlarne non porti male.
Il ferro da toccare è in origine quello di cavallo: narra la leggenda inglese che un giorno il diavolo si presentò dal Santo maniscalco Dunstano. Questi, riconosciutolo, accettò di ferrargli lo zoccolo porcino, ma nel farlo l’ha preso a martellate fino a che il demonio si arrese e chiese pietà. Il Santo gli fece promettere di non entrare mai più in un luogo dove ci fosse un ferro di cavallo: ecco perché tale oggetto è considerato un portafortuna.
Curioso come nei Paesi anglosassoni si dica “knock on wood”, cioè “toccare il legno”, invece del ferro.
Nascere con la camicia
È “nato con la camicia” una persona particolarmente fortunata, a cui la vita ha dato tutto fin dalla nascita. Il modo di dire risale al Medioevo: quando i bambini nascevano con addosso parte del sacco amniotico, erano considerati particolarmente fortunati.
Anche Paolo Minucci, nelle “Note al Malmantile riacquistato” ne scrive queste parole: “dicono le levatrici che talvolta nascono bambini con una certa spoglia sopra alla pelle, la quale spoglia non si leva loro subito nati, ma si lascia e casca poi da sé in processo di giorni; E tal creatura si dice ‘nata vestita’, ed è preso per augurio di felicità di tal creatura”.
La nostra lingua e i dialetti
Quindi, ecco perché si dice “in bocca al lupo”, “toccare ferro” e “nascere con la camicia”, la nostra meravigliosa lingua, però, è piena di queste caratteristiche espressioni idiomatiche. Come, ad esempio, questi modi di dire romani che renderanno divertente qualsiasi persona mentre parla.