Perché rimanere investiti sui mercati è sempre l’opzione più vantaggiosa?
In momenti di incertezza sui mercati, l’impulso naturale è spesso quello di disinvestire e di attendere tempi migliori. Questo atteggiamento, però, porta con sé rischi addirittura maggiori di quelli legati alle oscillazioni dei mercati. Basta infatti perdere pochi giorni di rialzo delle quotazioni per distruggere la performance dei propri investimenti, come vedremo.
L’inattesa diffusione del coronavirus e la susseguente pandemia hanno panicato le Borse
Come sempre accade in queste situazioni, il sell-off è stato improvviso e violento. Il più veloce di sempre, tra l’altro, indice che una paura così i mercati non l’avevano mai registrata. Neanche ai tempi del crac di Lehman Brothers, infatti, si erano avute perdite giornaliere come quelle registrate nei momenti peggiori della crisi, fino al 23 marzo, momento di svolta e di ripresa dei mercati. In italia le cose sono andate anche peggio.
Il nostro Paese, infatti, è stato il primo europeo dove si è diffusa la pandemia, e quello dove ha fatto i danni più gravi sul continente. La triplice emergenza (sanitaria, economica e finanziaria) sta disorientando tutti i risparmiatori, grandi e piccoli. Ancora oggi, pur con rialzi sostanziosi nell’ultimo mese e mezzo, si è più tentati di vendere che di comprare. L’impulso psicologico è comprensibile, ma rischia di essere irrimediabilmente dannoso. Vediamo dunque perché rimanere investiti sui mercati è sempre l’opzione più vantaggiosa.
Perché rimanere investiti sui mercati è sempre l’opzione più vantaggiosa?
Qual è il motivo perché si vende quando le cose vanno male? Perché abbiamo la falsa idea che potremo rientrare quando le cose andranno meglio. Per meglio dire, che saremo in grado di rientrare nel momento esatto in cui le cose andranno meglio. bene: è pura follia. Azzeccare il momento giusto per l’uscita e, soprattutto, per l’entrata sui mercati è praticamente impossibile per i professionisti finanziari, figuriamoci per i piccoli risparmiatori. Il tentativo di azzeccare il momento giusto rischia di far perdere una buona parte del recupero dei mercati. Volete la riprova? Guardate la tabella qui sotto.
E’ molto chiara. Investendo sull’indice mondiale in dollari, la colonna “tutti i giorni” riporta quanto avremmo fatto per ogni singolo anno. Alla fine dei 5 anni, senza mai uscire, avremmo fatto una performance globale di +37,90%. Ma se avessimo perso, ogni singolo anno, i 10 giorni migliori del mercato perché eravamo fuori, in capo a 5 anni avremmo avuto una performance di -37,10%. Soltanto perdendo i 10 giorni migliori. Obietterete che è solo un calcolo statistico, che non si può sapere se i giorni in cui staremo fuori saranno necessariamente i migliori… sì, ma non saprete neanche se saranno i peggiori, o così così, perché non avete i mezzi per saperlo.
Nel dubbio, quindi, non bisogna uscire dai mercati. Se si è fatto un investimento ponderato, bilanciato, diversificato e seguito da un consulente d’investimento, possiamo dormire sogni tranquilli. In caso opposto… auguri!