Ci sono titoli che grazie alla crisi del coronavirus e alla successiva quarantena hanno moltiplicato il loro business. Sono titoli legati all’intrattenimento, vedi Netflix, legati al social network, vedi Facebook, all’e-commerce, come Amazon. Ma c’è anche un altro settore che ha giovato dalla clausura mondiale forzata, quello dell’home office. E tra le aziende che offrono servizi di smart working una è letteralmente volata sul mercato azionario. Ecco perché questo titolo sta letteralmente esplodendo in Borsa, facendo impazzire gli investitori.
Perché questo titolo sta letteralmente esplodendo in Borsa, facendo impazzire gli investitori
Lavorare da casa è stato in tutto il mondo uno dei leitmotiv della quarantena seguita alla emergenza Covid-19. Se fino a marzo le riunioni in presenza fisica erano un must, con l’emergenza è stato necessario passare alle videoconferenze. E di strumenti per parlarsi e vedersi via Internet ve ne sono moltissimi: Microsoft, Google, Facebook offrono ottime soluzioni. Ma quella preferita, quella che ha sbancato, è stata Zoom.
Zoom Video Communication è una società con sede in California. Offre servizi di smart working come videoconferenze, riunioni online, servizi di collaborazione mobile. Con l’emergenza coronavirus, il titolo, quotato al Nasdaq, a marzo è letteralmente esploso.
La corsa di Zoom in Borsa è finita?
L’azione Zoom (NASDAQ-ZM) era già ben impostata al rialzo ancora prima che l’emergenza Covid ne spingesse le quotazioni in modo quasi esponenziale. Ad inizio anno il titolo quotava appena sotto i 70 dollari (per la precisione chiude il 2019 a 68 dollari). Il 3 febbraio, prima seduta del mese, chiude sopra gli 86 dollari. Il 2 marzo l’azione è già a 113 dollari. Da quel momento i prezzi iniziano una scalata impressionante che gli porterà in pochi mesi a toccare un massimo di 259 dollari (il 25 giugno).
Sarà finita qui la scalata? Probabilmente no. Anche perché il coronavirus ha cambiato le abitudini di lavorare. Prima ogni business meeting era in presenza fisica. Si prendevano aerei, treni, si attraversavano città in taxi per incontri magari non così determinanti. Ma si doveva fare. Adesso la maggior parte delle riunioni si fanno in call conference. Con notevole risparmio di soldi e di tempo. E quindi è presumibile che la richiesta dei servizi che offre Zoom non possa che aumentare.
Quanto può correre ancora il titolo?
Ma quanto può salire il titolo? Difficile dirlo. A giugno l’azione è letteralmente schizzata verso l’alto ed è possibile una correzione nelle prossime settimane. Se i prezzi scendessero fino a 200 dollari per poi rimbalzare, quello potrebbe essere un interessante livello di acquisto. Va da sé che una nuova chiusura settimanale sopra 260 dollari spingerà il titolo a 300 dollari.