Perché le Borse sono scese dopo il taglio dei tassi in Usa?

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Perché le Borse sono scese dopo il taglio dei tassi in Usa? In teoria la manovra della Banca Centrale americana avrebbe dovuto essere accolta bene dai mercati. Con l’ulteriore taglio dei tassi in 10 giorni, la FED vuole immettere liquidità nel mercato per sostenere la crescita. Portare il costo del denaro a zero, come è avvenuto con l’ultimo taglio di domenica sera, significa favorire il credito ad aziende, imprese, professionisti ad un interesse ridottissimo. Un così deciso sostegno alla economia dovrebbe essere gradito ai mercati, che invece hanno accolto la decisione con cali da paura. Capire perché ciò è accaduto aiuta chi opera a capire come ragionano i mercati e quindi ad investire di conseguenza

Perché le Borse sono scese dopo il taglio dei tassi in Usa?

Subito dopo il taglio dei tassi, alle 22,00 di domenica sera, i contratti allora aperti, come il future sul petrolio e sull’indice azionario S&P500, hanno immediatamente perso il 4%. Più che il calo dell’S&P500, è la discesa del prezzo del greggio che ci aiuta a capire cosa è accaduto e perché. Ma che c’entra il petrolio con il taglio dei tassi? Il calo del petrolio è la diretta conseguenza del ragionamento fatto dagli operatori quando hanno appreso della riduzione monstre del costo del denaro. Se la FED taglia per la seconda volta in 10 giorni ed opera un taglio di un punto –hanno pensato i mercati- evidentemente teme l’arrivo di una recessione. Una recessione non è mai una buona notizia e quindi chi poteva ha iniziato a vendere. Il petrolio scende perché un Pil in calo genera meno consumi, meno produzione, meno uso del petrolio.  Ecco l’esempio eclatante di come i mercati ragionino con lo sguardo al domani, mai all’oggi. I mercati oggi scontano quello che prevedono accadrà domani.

Uno sguardo a Piazza Affari

Perché le Borse sono scese dopo il taglio dei tassi in Usa? Perché temono la recessione, ma non tanto in America ma in Europa. Se l’Europa va in recessione, anche la crescita del Pil Usa ne risentirà in modo pesante. L’Italia oggi è un vaso di coccio tra vasi di ferro, una economia debole prima della crisi che passata l’emergenza del coronavirus sarà in ginocchio. E Quindi Piazza Affari è stato il mercato che più ha perduto nella giornata. Al termine della seduta di oggi, lunedì, l’indice azionario Ftse Mib dei maggiori 40 titoli ha perso il 6,1% contro il 5,2% dell’Indice azionario tedesco Dax. Può sembrare una enormità e lo è, ma è andata bene perché all’ora di pranzo le perdite erano arrivate al 10%. Poi è arrivata la riscossa, quando l’emotività ha lasciato lo spazio alla razionalità e gli acquisti sono tornati