Circa 250mila persone in Italia soffrono di ipercolesterolemia, anche conosciuto come colesterolo cattivo. Questa patologia si verifica quando la quantità di questa sostanza grassa nel sangue è eccessiva. Il colesterolo LDL non fa altro che depositarsi sulle pareti delle arterie ispessendole e creando delle placche.
Sono queste che, a lungo andare, ostacolano il corretto flusso di sangue. Una conseguenza può essere che il cuore non ne riceve abbastanza ed entra in insufficienza di ossigeno. A contrapporsi all’LDL cattivo troviamo il colesterolo buono o HDL. Questo è composto da lipoproteine che hanno il compito di trasportare questa sostanza in eccesso al fegato così da smaltirla.
Negli anni, gli scienziati hanno pensato che per ridurre il colesterolo cattivo potesse essere utile aumentare quello buono. L’effetto della compensazione avrebbe dovuto diminuire il rischio cardiovascolare. Tuttavia, dagli ultimi studi, ecco perché il rischio di morte per infarto e ictus pare non diminuire. Lo spieghiamo in questo articolo.
Aumentare il colesterolo buono serve davvero?
Secondo lo studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology la risposta sarebbe negativa. L’indagine compiuta in Ontario ha preso in esame 631mila persone dai 40 ai 105 anni senza alcun disturbo cardiovascolare pregresso. Gli studiosi hanno poi valutato il rapporto tra presenza di colesterolo buono e tasso di mortalità.
Nello specifico, i ricercatori si sono interessati alla relazione con la morte per cancro. Infatti, altre indagini sul legame con i disturbi cardiaci avevano già ottenuto dei risultati. Ma ecco cosa è emerso dai dati definitivi.
Perché il rischio di morte per infarto e ictus potrebbe non diminuire grazie ai farmaci che alzano il colesterolo buono
Gli scienziati canadesi avrebbero rilevato che livelli più bassi di colesterolo HDL si assocerebbero ancora a patologie cardiache e cancro. Un livello basso di HDL, infatti, pare aumentare la comparsa di tumori e di conseguente morte. Tuttavia, non sostituisce lo stile di vita e l’alimentazione sana.
Pertanto, pare inconsistente l’idea che alzare l’HDL possa proteggere le nostre arterie. Purtroppo, i tentativi di alzare l’HDL utilizzando dei farmaci sembrerebbero inutili perché non diminuirebbero l’incidenza di infarto, ictus e ipercolesterolemia.
Chi ha il colesterolo buono alto (50 mg per le donne e 40 mg per gli uomini) non avrebbe una protezione in più, però manifesterebbe effetti positivi sul proprio stato di salute. Così che i medici suggeriscono di fermare la prescrizione di farmaci che alzano il colesterolo buono, almeno fino a quando non ci saranno dati certi. Fare sport, avere uno stile di vita equilibrato e un’alimentazione salutare resta ancora il consiglio migliore.
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