La seconda ondata di Coronavirus è da tempo, ormai, in atto in quasi in tutto il globo. Ed in certi casi la nuova ondata di Covid-19 è sopraggiunta ancor prima che potesse dirsi esaurita la prima. Ma perché il Coronavirus è meno aggressivo rispetto a marzo ma si propaga così velocemente? Al riguardo c’è da dire che gli esperti sul perchè sono alquanto discordanti.
Alcuni virologi, infatti, sostengono che in realtà il Coronavirus, nel suo mutare, rispetto a marzo, sarebbe meno letale. Al contrario altri medici specialisti in epidemiologia (epidemiologi) ritengono che in realtà nulla sia cambiato.
In ogni caso, quel che è certo è che, esaminando l’andamento attuale dei positivi giornalieri in Italia, a parità di contagiati, nel marzo scorso, è possibile affermare, con ragionevole certezza, che i decessi sarebbero stati di gran lunga più numerosi.
Perché il Coronavirus è meno aggressivo rispetto a marzo ma si propaga così velocemente
Ma, nello stesso tempo, c’è anche da dire che, rispetto ai mesi corsi, in Italia, e non solo, sono aumentati il numero dei tamponi effettuati. E ciò comporta, conseguentemente, una più agevole tracciabilità de positivi asintomatici al Covid-19.
Senza considerare, poi, che rispetto ai mesi scorsi, la propagazione del virus, su scala globale, è decisamente più veloce. E ciò non è solo dovuto al mancato mantenimento del distanziamento sociale, e al mancato uso della mascherina. E, comunque, alla mancata osservanza delle regole di comportamento suggerite dall’OMS.
Il Coronavirus, indubbiamente, è altamente contagioso. Il che significa che in tanti, ancora prima di manifestare qualche sintomo, e quindi prima sottoporsi a tampone, hanno, a loro insaputa, già contagiato altri soggetti. A partire dai familiari e dai parenti più stretti. Ancor prima di scoprire la loro positività al Covid-19.
Il vaccino contro il coronavirus non arresterà la pandemia di coronavirus nel breve termine
Infine c’è da dire che la somministrazione di un eventuale futuro vaccino non arresterà di certo la pandemia nel breve termine. Almeno, cioè, fino a quando, supponendo che si tratti di un vaccino davvero efficace in termini di risposta e di copertura immunitaria, esso non sarà somministrato ad un’ampia percentuale della popolazione mondiale.