Perché i titoli obbligazionari corporate possono essere molto rischiosi? La prima risposta che si potrebbe dare, di getto, è che sono rischiosi come qualunque altro prodotto finanziario. E, in effetti, è certamente così. Il concetto di rischio è inerente a quello di investimento. Dopotutto, lo dice anche un vecchio detto toscano: chi non risica, non rosica.
E questo fatto è vero anche per questi prodotti come i titoli obbligazionari. Che dovrebbero essere inerentemente molto meno rischiosi di quelli azionari. Cosa che infatti sono. Ma che non possono, per definizione, essere totalmente privi di rischio. Perché se esistesse anche un solo investimento privo di rischio, ci investirebbero tutti. E sarebbero tutti rischi. Ma, ovviamente, non può essere così.
All’interno del variegato mondo obbligazionario, i titoli corporate rappresentano un unicum importante. Un settore persino più importante, in termini di emissioni, di quello dei titoli di Stato. E siccome le emittenti di obbligazioni corporate sono molte di più che le nazioni del mondo, il rischio emittente è, da solo, molto maggiore. Molto maggiore di un’obbligazione statale, s’intende.
Perché i titoli obbligazionari corporate possono essere molto rischiosi?
Le obbligazioni societarie, cioè le corporate bond, si distinguono sostanzialmente in due categorie. Investment Grade e High Yield. Cioè di grado investimento e ad alto rendimento. Nel primo caso si va da rating, cioè giudizi, che iniziano con la famosa tripla A, fino ad arrivare a molto meno. In particolare, il limite dei rating tra IG e HY delle tre agenzie maggiori agenzie è il seguente. BB per S&P, Ba2 per Moody’s e BB per Fitch. Da qui in poi i titoli obbligazionari emessi dalle società sono considerati High Yield. Più remunerativi. Ma più rischiosi.
Ma quanto più rischiosi? Qui viene il bello e qui bisogna distinguere. Anche l’HY va a gradi. Si va da quelli appena delineati fino alla tripla C. Che però non è ancora debito spazzatura. Orbene, un investimento BB, per le tre agenzie di rating ha una bassa probabilità di rischio. Cioè di fallimento societario. Si tratta dello 0,90%. Avete letto bene. Meno dell’1% di possibilità che quella società fallisca sul proprio debito. Ma al limite estremo dell’HY, cioè al CCC+, la probabilità di fallimento sale al 13%. Ed il debito spazzatura? Si inizia con probabilità di fallimento del 16%. E si arriva al 33%.
Ovviamente i rendimenti offerti sono follie. Altissimi, ma non sostenibili. Spesso, infatti, si tratta di trappole finanziarie. Debito emesso per gonzi che credono nelle altissime cedole proposte. Ma che invariabilmente rimangono fregati perché la società fa default. Ed i soldi, nel frattempo, sono magari scomparsi… Considerate solo una cosa. Un rendimento obbligazionario è considerato difficile da poter essere onorato quando si avvicina e/o supera il 7%. E siamo ancora intorno a B-, come rating. Quindi ancora HY. Ma non certo un HY sostenibile per più di qualche settimana o mese.
Il rischio valuta oltre a quello societario
A questi rischi ne va aggiunto un altro, spesso fondamentale. Il rischio valutario. Rischio che non esiste se compriamo le obbligazioni emesse dalla società XYZ, con sede in Germania. O in Francia, Oppure in Spagna o Portogallo. perché sono quotate in euro. Come quelle italiane e di tutta l’eurozona.
Ma il discorso è diverso se compriamo un’obbligazione di una società americana, canadese, australiana o neozelandese. Perché sono quotate in valute di quei paesi. E la cosa è ancora più vera per valute più esotiche. Come quelle di alcune nazioni asiatiche, africane o sudamericane. E quindi c’è il rischio cambio da tenere in considerazione. Cambio che può anche influire negativamente su una performance magari positiva del titolo emesso. E rendere un insuccesso un investimento che magari non ha avuto problemi a livello societario.
Pensate a questi tipi di rischi, quando decidete di investire in obbligazioni corporate. Ed informatevi sempre molto bene prima di investire.