Sui risparmiatori italiani incombe un grave pericolo. Il nostro Governo continua a fare debito come se non ci fosse un domani. Ma un domani ci sarà e se le premesse sono queste, sarà un domani gravido di pesanti sacrifici per ogni italiano.
In questa analisi dell’Ufficio Studi di ProiezionidiBorsa, vogliamo mettere in evidenza perché i risparmi di tutti sono in pericolo con l’esplosione del debito pubblico.
Perché i risparmi di tutti sono in pericolo con l’esplosione del debito pubblico
Nell’illuminante articolo di Emanuele Canegrati (che invitiamo a leggere a questo link), viene messa in evidenza una realtà scomoda per l’Italia. Da mesi il nostro Governo sta facendo debito come se non ci fosse un domani.
Lo stesso Ministro dell’Economia Gualtieri ha sottolineato in una recente intervista, che l’attività economica verrà sostenuta finché ce ne sarà necessità. In parole povere significa prolungare, aiuti, sussidi, bonus, fino a quando sarà necessario. Quindi aggiungere debito pubblico ad altro debito pubblico.
Arriverà il momento in cui i soldi dovranno essere restituiti. Prima o poi dovremo ridare i soldi dei titoli pubblici che abbiamo emesso, e ridare i prestiti che sono arrivati dall’Europa (SURE, Recovery Fund).
Non potremmo fare nuovo debito pubblico per coprire quel debito. Il motivo è che la UE ci chiederà presto, di rientrare nei parametri del Patto di Stabilità attualmente sospeso, quindi di ridurre l’indebitamento. Ed è questa la ragione che porta a non potere più richiedere soldi in prestito.
Il rischio, e nell’articolo sopra indicato è ben scritto, è quello di dovere ristrutturare il debito dell’Italia. Ovvero accordarci coi debitori e stabilire un rimborso pari ad una certa percentuale del totale. In questa ipotesi, l’Europa ci metterebbe sotto tutela per almeno 5 anni, chiedendoci riforme lacrime e sangue. Esattamente come è avvenuto con la Grecia.
Se ciò avvenisse i nostri titoli di Stato andrebbero a picco. Se solo si paventasse l’ipotesi di ristrutturazione, sul mercato si scaricherebbero miliardi di BTP, deprimendo il loro valore anche di oltre il 50%.
Quando questo potrebbe accadere? Quando l’ombrello della BCE, che sta ricomprando tutti i nostri titoli di Stato scaricati sul mercato, si chiuderà. Finché la BCE ci proteggerà, il nostro debito non correrà pericolo. Ma quando l’ombrello si chiuderà, saranno guai per chi detiene obbligazioni governative italiane.
Perché questi titoli di Stato sono a rischio fallimento e i risparmiatori corrono pericoli di forti perdite
E’ possibile che la BCE possa cessare di riacquistare titoli di Stato italiani? E’ possibile, ma questa evenienza non dovrebbe avvenire prima di alcuni anni. Possiamo immaginare che fino al 2023, 2024 o anche 2025 non ci saranno rischi per i nostri titoli di Stato. Ma dopo il pericolo è di uno tsunami finanziario come quello che ha colpito l’Italia tra il 2011 e il 2012. Maremoto che travolgerebbe i nostri titoli di Stato.
Non sarebbero colpiti i BTP che avranno scadenza naturale entro il 2024-2025, rischiano quelli successivi. Ecco perché tutti i Buoni del Tesoro Poliennale che hanno una durata superiore ai 3 anni, sono fortemente a rischio default.
Ecco perché i risparmi di tutti sono in pericolo con l’esplosione del debito pubblico. Il risparmiatore che acquistasse oggi un BTP di lunga durata per tenerlo in portafoglio fino a scadenza, tenga conto di questo rischio.