Perchè gran parte delle borracce in commercio non sono a norma

acqua

Un focus per capire perché gran parte delle borracce in commercio non sono a norma. Le associazioni dei consumatori sono ormai quasi tutte sul “punto”. Ovvero sulla necessità di una normativa uniforme in merito alle borracce. Su tutte svetta l’ Unione Nazionale Consumatori (UNC) che ha scritto congiuntamente, tanto al Ministero dello Sviluppo Economico, quanto al Ministero della Salute. L’intento è quello di spingere chi di dovere ad intervenire per fare chiarezza e per imporre una normativa certa in grado di garantire un acquisto sicuro ai fruitori di borracce. Vediamo quindi ora di capire da cosa è scaturita questa mobilitazione e perché gran parte delle borracce in commercio non sono a norma.

Contrarietà alla legge

Recenti indagini hanno evidenziato come un buon numero di borracce analizzate non possano dirsi pienamente conformi ai Regolamenti CE. Una difformità peraltro che esiste anche ad un diverso livello. Vale a dire con riferimento alle norme nazionali sui MOCA ovvero Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti.

L’acqua è infatti un vero e proprio alimento a tutti gli effetti. Per cui tutti i contenitori deputati alla sua conservazione nel tempo devono necessariamente rispettare alcuni standards. Questo per un duplice ordine di motivi. In primis, la necessità che l’acqua contenuta nelle borracce non perda le sue caratteristiche organolettiche. A seguire, è necessario anche che i contenitori dell’acqua assicurino il massimo della sicurezza igienico-sanitaria.

Cosa manca in gran parte delle borracce in commercio

Approfondendo il focus sull’argomento borracce, è stato rilevato che un buon numero di queste non presentava alcuna simobologia, atta a grantirne la sicurezza dei materiali. Per di più, in molti casi sono risultate assolutamente mancanti anche le istruzioni d’impiego per un corretto uso da parte dei consumatori. Elementi, tutti questi, che invece dovrebbero essere presenti per legge, prima dell’immissione di tali prodotti sul mercato. Per saperne di più, bisognerà ora attendere le risposte ministeriali.