Perché gli investitori vendono sui minimi e comprano sui massimi, anche sapendo di sbagliare?
Specifichiamo subito una cosa, sgomberando il campo da ogni dubbio. L’investitore medio italiano è un ignorante. E non lo diciamo noi (che abbiamo materiale pluridecennale che ce lo dimostri), ma organizzazioni come Consob, OCSE, FMI. Fondazione Einaudi, The European House-Ambrosetti, Standard & Poor’s. E potremmo continuare. Tutte hanno pubblicato, negli ultimi due anni, report su come l’investitore medio italiano risulti costantemente agli ultimi posti in Europa a livello di educazione finanziaria. E voi pensate che chi è ignorante nel senso latino del termine, cioè non sa, ignora, possa essere un buon investitore? Certo che no! Ed infatti è proprio così. L’investitore italiano medio, per dire, sa definire l’inflazione correttamente solo nel 27% dei casi.
Ma dove vogliamo/volete andare?
E’ di ogni evidenza che questa marcata ignoranza non si possa tradurre in scelte d’investimento consapevoli e/o razionali. Casomai il contrario. La crisi da coronavirus ne è un esempio lampante. Si è immediatamente riflessa sui mercati, esemplificando alla perfezione un problema non nuovo per gli studiosi del settore, quello dell’irrazionalità nelle scelte d’investimento. Adesso guardate un po’ lo schema che segue.
Questo è il ciclo psicologico degli investitori. Dove pensate che siano le vendite massime? Bravi, in fondo, dove c’è scritto “capitulation”, cioè capitolazione. Che è il momento in cui si vende anche quello che non si vorrebbe mai vendere, perché il mercato non accenna a smettere di crollare. Ovviamente, appena lo fate, il mercato risale. Congratulazioni (si fa per dire…) avete venduto sui minimi, e avete ufficialmente fatto un enorme errore. Ma perché gli investitori vendono sui minimi e comprano sui massimi, anche sapendo di sbagliare?
Perché hanno paura.
E non sanno, nel senso che non conoscono. Non conoscono le meccaniche dei mercati. Pensano, troppo spesso di poter fare da soli. Si fidano delle chiacchiere da bar, dei consigli dell’amico o del cugino, per investire (non commentiamo). E qui entra in ballo il resto. Leggete questo. “Il problema principale per saper investire consapevolmente è la capacità che abbiamo di gestire l’informazione. E, sulla base di questa, prendere una decisione di investimento. Questa capacità può essere molto forte, quella dei bene informati – in genere operatori del settore che hanno un orizzonte di investimento di lungo periodo.” E’ un professore dell’Università di Bologna che parla. Capito? I “bene informati” sanno prendere decisioni corrette.
Hanno le giuste informazioni ed il giusto orizzonte temporale, cioè il lungo periodo.
E adesso leggete questo. “Purtroppo la massa è quella che ha una capacità interpretativa debole e si lascia suggestionare dalle news, prediligendo come spesso capita, le notizie negative. Inoltre, queste persone hanno una visione del futuro di breve periodo e, unendo le due cose, è normale che l’investitore retail commetta sovente errori di investimento. Non sapendo che, spesso, nei mercati finanziari, nel lungo periodo, “bad news is good news””. Se vendete sui minimi e comprate sui massimi, voi siete parte della massa. Se avete paura e vendete perché credete che finisca il mondo, siete la massa, il gregge, il parco buoi (non a caso definito in questa maniera spregiamente in Borsa).
Per non esserlo più dovete fare essenzialmente due cose 1) Informarvi, bene, da fonti affidabili. leggere e studiare. Dovete diventare investitori/risparmiatori consapevoli 2) Non fare da soli. Infatti non potete, anche se vi informate ed accrescete la vostra cultura finanziaria. Non è il vostro lavoro. Dovete farvi accompagnare da un professionista dell’investimento. Che esiste, ed è un consulente d’investimento abilitato e certificato.