Perché gli antichi usavano il cardo mariano per proteggere il fegato. Di pari passo agli intrighi di corte, agli avvelenamenti di re e regine, signori e nobili, il cardo mariano fungeva da salva fegato. Molti signori del Rinascimento italiano ne tenevano i preziosi semi all’interno degli anelli, per essere pronti a cercare di salvarsi la vita. Ancora oggi, in caso di avvelenamento da funghi, è il cardo mariano uno dei rimedi validi. Ecco perché gli antichi usavano il cardo mariano per proteggere il fegato in caso di avvelenamento. Questa pianta biennale infatti, presente nell’area del Mediterraneo, ha il suo habitat naturale tra il caldo e il sole. La si trova tranquillamente nei campi, nei pascoli, nei prati d’estate, quando fiorisce.
La sua funzione primaria
Come si diceva, conosciuta già da secoli come purificante del fegato, grazie ai suoi semi virtuosi, che contengono la silimarina. Stando anche agli ultimi studi scientifici, la silimarina e, quindi il cardo mariano, vengono utilizzati anche per combattere la cirrosi epatica e l’abuso di alcol. Tre usi sono fondamentali in questo senso:
- – Rigenerare le cellule epatiche danneggiate
- – Proteggere e ripulire il fegato
- – Migliorare la sua funzionalità
Utile anche per la stitichezza
Oltre a essere un ottimo antidoto per il veleno dei funghi, il cardo mariano funge da stimolante per il transito intestinale. Ecco perché gli antichi usavano il cardo mariano per proteggere il fegato, ma ne avevano già intuito le proprietà vinci stitichezza. La sua funzione è infatti quella di stimolare la produzione della bile e regolarne l’equilibrio.
Dove acquistarlo
Pur non essendo molto comune in commercio, il cardo mariano si può reperire sia in farmacia che in erboristeria. Il modo più benefico per assumerlo è col decotto di semi, che verranno fatti bollire in un pentolino per qualche minuto. Al termine bisognerà filtrarlo e attendere che si raffreddi per poi berlo. L’altra versione disponibile è la tintura madre, le cui gocce andranno sciolte e assunte in un semplice bicchiere d’acqua, più volte al giorno, in base alla prescrizione medica o dello specialista.