Chi non fuma o non ha mai fumato non può proprio capirlo. Smettere di fumare per un fumatore è un’idea che non solo necessita di molta volontà, ma in molti casi è proprio un incubo.
Certo, su ogni pacchetto di sigarette il Governo ricorda che “il fumo uccide”. E certo anche che ce lo ricorda dopo aver incassato tutte le tasse e i benefici derivanti dal monopolio della vendita. Ad ogni modo sì, fumare fa molto male ed è proprio un pessimo vizio.
In molti si chiederanno le cause e le ragioni di tale difficoltà, e in moltissimi penseranno alla dipendenza da nicotina. Il problema è tuttavia, molto più complesso. Ecco perché è così difficile smettere di fumare e come riuscire a farlo.
Associazioni cognitive
Noi di ProiezionidiBorsa abbiamo da tempo capito che un approccio moralista o paternalista non è la soluzione giusta. Per sconfiggere un fenomeno vanno capite le cause nascoste e non giudicare con facilità quasi banale. Immaginiamoci, dunque questo, scenario.
Abbiamo appena sorseggiato quell’ottimo vino rosso che ci piace tanto e siamo con la persona che amiamo. Possiamo pure essere in compagnia della nostra famiglia o dei nostri amici, poco importa. Ebbene, in quel momento ci accendiamo la famigerata sigaretta e la fumiamo. Nel nostro cervello si creerà una relazione tra quella sigaretta e quel momento.
E dato che quel momento per noi vuol dire tanto, l’idea che avremo della sigaretta sarà proprio quella del momento gioioso. Alcuni studi dimostrano che non serve ripetere moltissime volte quest’azione per fissarla nel nostro cervello. Purtroppo sembra proprio che bastino pochissime volte per creare in noi questo legame.
La parte più difficile, dunque, è proprio la seguente: cercare razionalmente di scollegare l’idea di felicità al gesto e al sapore del fumo. Ecco perché è così difficile smettere di fumare e come riuscire a farlo.