Perché Cassa Depositi e Prestiti è così importante? Tutti, sfogliando i giornali o guardando la TV, abbiamo bene o male sentito parlare di CDP, acronimo di Cassa Depositi e Prestiti. Qualcuno la definisce, ambiziosamente, il fondo sovrano italiano. Ma noi fondi sovrani non ne abbiamo, quindi non lo è. Qualcun’altro la definisce il salvatore di ultima istanza di tante beghe governative. Soprattutto di questo governo. Basti pensare alla questione di Autostrade. Ma non solo. In ultima istanza, la gente ne sente parlare, e da tempo. Ma non sa di cosa si parli. Bene. In pochi minuti risolveremo la vostra curiosità. Perché se state leggendo queste parole vuol dire che volete sapere qualcosa di più anche voi.
CDP è una S.p.A. dal 2003. Ed oggi è di proprietà per l’82,77% del ministero dell’Economia e Finanze. Per l’1,30% gestisce azioni proprie. E per il 15,93 % investono in essa le Fondazioni bancarie. Tutte. Con quote che vanno dall’1,611% della Fondazione di Sardegna allo 0,002% della Fondazione Banca del Monte di Rovigo. L’utile netto di CDP è di 3,4 miliardi di euro. Di cui 1,8 finiscono nelle casse del Tesoro. Ha un attivo consolidato di 448,7 miliardi di euro. E un patrimonio netto consolidato di 36,1 miliardi di euro. Al momento attuale sta sostenendo oltre 20.000 imprese sul territorio italiano. Impiegando 24,9 miliardi di euro. Mentre altri 9,3 sono impegnati in infrastrutture, territorio e P.A.. Con oltre 1200 enti supportati.
Perché Cassa Depositi e Prestiti è così importante?
CDP è essenzialmente una banca di stato. Partecipa infatti al capitale di rischio di molte imprese. Soprattutto le medie e grandi imprese nazionali. Quotate e non. Ovviamente soprattutto in quelle profittevoli e ritenute strategiche per il Paese. Forse non tutti sanno che la sua principale fonte di finanziamento sono i risparmi degli italiani. Nella forma più vecchia e consolidata. I risparmi postali. Che CDP gestisce dal 1875. Quindi poco dopo la fondazione del Regno d’Italia. Già, non sono le Poste che gestiscono i risparmi postali. Sorpresi, eh? Ovviamente, in quanto essere l’istituzione che è, Cassa Depositi e Prestiti emette anche obbligazioni sul mercato. Acquistabili sia da istituzionali che pubblico indistinto.
Come impiega il denaro degli italiani CDP? Prestandolo allo Stato e alle amministrazioni locali. Ed investendo nelle imprese di cui sopra. Nel farlo, si coordina con i principali organismi economici e finanziari internazionali. E con i corrispettivi delle altre nazioni. Come la tedesca KFW e la Caisse des Dépôts et Consignations francese. Sulla base degli attivi descritti prima, CDP è la terza istituzione finanziaria italiana dopo Intesa Sanpaolo e UniCredit.
I rami d’azienda di CDP e le partecipazioni
CDP svolge la sua attività sostanzialmente attraverso due rami d’azienda. Gestione ordinaria e gestione separata. La prima finanzia opere, impianti, reti e dotazioni destinati alla fornitura di servizi pubblici e alle bonifiche. Lo fa con l’emissione dei ben noti buoni fruttiferi postali. Che, giova ricordarlo, non sono garantiti dallo Stato. A differenza del risparmio postale. Ricordatevelo, quando e se li sottoscrivete. La seconda finanzia investimenti statali e di altri enti pubblici. Quali Regioni, Province e Comuni. Queste attività sono finanziate col risparmio postale.
Le sue partecipazioni sono parecchie. E molti nomi sono ben conosciuti. Come SACE, specializzata nel settore assicurativo-finanziario. O Fintecna. Oppure CDP Equity, che possiede il 50% di Open Fiber. Di recente impegnata nella trattativa con TIM sulla fibra ottica. O CDP Industria, che possiede quote rilevanti di Saipem e Fincantieri. Ed ancora CDP Reti, che controlla SNAM, Italgas e Terna. Infine, Cassa Depositi e Prestiti possiede il 25,76% di ENI e il 35% di Poste Italiane.
In definitiva, l’importanza di CDP è il suo tentacolarismo. Cioè l’enormità dei suoi interessi. L’accesso al risparmio postale, in continua crescita, le consente una disponibilità liquida notevole. Che può impiegare come meglio crede. Per questo viene definita il fondo sovrano italiano. Anche se non lo è.