Quante volte desideriamo una vita serena che ci permetta di vivere in pace con noi stessi e con il Mondo. Eppure, ci vuole poco a farla traballare. Gli avvenimenti che sconvolgono il Pianeta in questi giorni ne sono una dimostrazione. Ma il modo per vivere una vita serena esiste e ce ne offre un esempio il grande monaco buddista Thich Nhat Hanh.
Questo famosissimo monaco zen è morto all’età di 95 anni, a gennaio di quest’anno. La sua storia nasce proprio all’epoca della guerra nel Vietnam. Nel suo villaggio morirono moltissime persone, tra cui circa 2.500 monaci buddisti.
Fu così che il maestro zen cominciò, durante la guerra e insieme ai volontari, la ricostruzione dei villaggi distrutti. Conseguenza fu l’esilio in America. Quasi come un piano prestabilito, in quel periodo molti saggi induisti e buddisti si spostarono in America per portare una ventata di pace.
Un argine all’insoddisfazione occidentale
Secondo gli insegnamenti del Buddha, l’infelicità nasce dal profondo senso di insoddisfazione. Tutti desiderano qualcosa, che siano i soldi, una casa, un amore più gratificante, il successo sul lavoro, il consenso della gente, più forza.
Per una vita serena, senza ansia o preoccupazioni si cerca di soddisfare i propri desideri. Potrebbero essere dei vestiti nuovi, un paio di scarpe alla moda, l’inizio di un Mondo più giusto, il saluto del vicino. Questi desideri, spesso irrealizzati, fanno crescere dentro di noi il sentimento di frustrazione. Ci sentiamo così tristi, insoddisfatti, perché non si riesce ad avere tutto ciò.
La filosofia buddista e dello yoga ci invitano a non lasciarci soggiogare da questo mondo illusorio, proiezione dei desideri della mente. Questi, a volte, ci portano a vivere proiettati fuori di noi stessi.
Thich Nhat Hanh propone il cammino della riappropriazione di sé. Si tratta semplicemente di essere consapevoli di quello che siamo. Uno dei suoi punti cardini è la consapevolezza del respiro. Nei suoi libri invita a fermare la mente irrequieta con un semplice esercizio. Il respiro, si può dire, è come l’ancora per la mente in balia ai suoi desideri.
Per una vita serena, senza ansia o preoccupazioni ecco un semplice esercizio del celebre monaco buddista Thich Nhat Hanh
L’esercizio consiste semplicemente nel sedere con la schiena diritta, ma rilassata, su una sedia. Le gambe leggermente divaricate. Poi si comincia a porre attenzione al respiro. Il respiro deve essere fluido e non forzato.
Normalmente non si pensa mai al respiro, che è qualcosa di automatico. Ora invece cerchiamo di percepire l’aria che entra dal naso e che esce dalla bocca. Poiché la mente cerca di divagare, si può accompagnare il respiro con una frase. Ci permetterà di essere più concentrati e poter seguire l’aria che entra ed esce.
Quando inspiriamo pensiamo: “Inspiro e sento l’aria che entra”. Per l’espirazione: “Espiro e sento l’aria che esce”. Bastano poche respirazioni che il castello fantastico dei desideri comincia a sgretolarsi e la pace si affaccia dentro di noi.