Per una gita fuoriporta domenicale queste due località stupiranno per storia e caratteristiche

Pandino

La gita domenicale è un rito al quale gli italiani difficilmente vorrebbero rinunciare. È una occasione di evasione dalla routine degli impegni settimanali. Ed è anche un modo per conoscere angoli particolari del nostro bel Paese, che stupiscono.

Non serve, a volte, fare molti chilometri per entrare in una sorta di “mondo parallelo” dove il tempo sembra essersi arrestato. Luoghi nei quali gli abitanti hanno perfettamente integrato il moderno con l’antico, preservando la tradizione, ma anche guardando avanti verso il futuro. Per una gita fuoriporta domenicale queste due località accolgono il visitatore offrendo queste particolari caratteristiche. Percorrendo la Paullese, la strada che collega Milano a Cremona, si possono trovare, con semplici deviazioni, delle autentiche gemme da scoprire.

Tra l’altro, questi due luoghi sono molto vicini tra di loro, uniti dalla storia e da una curiosità. Infatti, pur essendo entrambi situati in provincia di Cremona, a circa 55 km, sono decisamente più vicini ad altre città lombarde. Ad esempio, Milano si trova ad appena 28 km, Bergamo a 30 e Lodi a soli 11. In pratica, sono un crocevia verso il quale si può facilmente arrivare, come se fossero patrimonio di tutti.

In questo borgo l’orologio del tempo sembra essersi fermato

Il primo di questi luoghi da andare a vedere è Gradella che figura nella lista prestigiosa dei borghi più belli d’Italia. Probabilmente, deriva il suo nome dall’unione dei termini germanici “Grad” e “Ell”, che potrebbero essere tradotti insieme come “Possesso della Fortificazione”. Qual è la caratteristica principale che stupisce il visitatore arrivato a Gradella? Che sembra di essere finiti in un romanzo di Fogazzaro, una sorta di Piccolo Mondo Antico nel quale l’orologio del tempo pare essersi fermato. Camminando lungo le strade del borgo, infatti, saremo accolti in un ambiente rurale composto dalle caratteristiche case di colore giallo, profilate con mattoni rossi. E, proprio come era l’uso di un tempo, anche con le corti comunicanti.

Attraversato il bel viale alberato che accoglie i visitatori, si potranno visitare il locale cimitero con annesso, a fianco, un lazzaretto che racchiude una bella cappellina. E, oltre alla chiesa parrocchiale, la tappa da fare è Villa Maggi. I conti Maggi erano i feudatari del borgo fin dal XVII secolo. All’ultimo di questi, Aymo, pilota automobilistico, si devono molte costruzioni fatte per il paese, come l’acquedotto e l’asilo. A Gradella si possono incontrare anche dei daini, portati dalla contessa Camilla Maggi, che amava questi animali.

Per una gita fuoriporta domenicale queste due località stupiranno per storia e caratteristiche

Il navigatore indica una distanza di appena 3,4 km tra Gradella e Pandino, che è il comune al quale il borgo rurale gradellese appartiene. Le prime notizie di questo luogo risalgono addirittura al 1144 e qui la tappa obbligatoria è una visita al Castello Visconteo. Furono Bernabò Visconti e la moglie Regina della Scala a dare l’ordine di erigerlo, nel lontano 1355, destinandolo a loro residenza di caccia.

Dopo la caduta degli Sforza, divenne residenza rurale e ora ospita gli Uffici Comunali e la locale biblioteca. Davanti al castello è visibile il monumento ai caduti pandinesi; e si consiglia di vedere anche l’Oratorio Santa Marta, la Chiesa di Santa Margherita e il Santuario della Madonna del Riposo.