Quando scattiamo delle fotografie partiamo spesso dal presupposto che ci vogliono competenze specifiche. È senza dubbio vero che gli esperti e i grandi fotografi del Mondo hanno studiato e praticato per molti anni. I capolavori di Steve McCurry non sono nati per caso. La capacità di cogliere l’attimo di Robert Capa non era dovuta alla grande fortuna di trovarsi casualmente nel posto giusto. A questo si aggiungono delle dotazioni tecniche fuori dal comune.
Le macchinette dei professionisti, infatti, hanno la capacità di raggiungere degli zoom e di filtrare la luce che le normali strumentazioni semplicemente non posseggono. Ad esempio, non potremmo ottenere foto notturne di qualità. Nonostante questo, tutti potremmo scattare bellissime foto. Si tratta di applicare regole che non riguardano una foto in particolare. Abbiamo spiegato in passato alcuni importanti accorgimenti per fare selfie perfetti. Per scattare foto di qualità ecco spiegato il metodo che ricorre non a capacità tecniche particolari, ma ad una regola estetica universale.
Non solo divisione dello schermo
Il nome del principio si chiama regola dei terzi. Trae parzialmente spunto dalla cosiddetta regola aurea. Ma andiamo per ordine, così da capire come potremmo sfruttarla a nostro vantaggio. Avremo notato che molte macchinette, e persino lo schermo di molti smartphone, presentano l’impostazione della griglia. Con questa, lo schermo viene suddiviso in nove porzioni rettangolari costituite dall’incrocio di tre linee rette per lato.
Al centro si verrà così a trovare un rettangolo. Questo contiene al suo interno il fulcro della foto, nel senso che le linee prospettiche e l’occhio andrebbero a posarsi naturalmente su questa sezione. Ma questa teoria si basa sul presupposto che l’occhio, sebbene si ponga al centro, comunque coglie i dettagli che, per così dire, lo contornano. Ecco allora che gli angoli e i lati del rettangolo centrale diventano ancora più importanti dell’area al suo interno. I soggetti che venissero rappresentati non nel centro esatto, ma nei punti di intersezione appena spiegati, apparirebbero più dinamici ed armonici.
Pensiamo alla fotografia di un paesaggio. Potremmo utilizzare le cosiddette linee di forza orizzontali come piani dell’orizzonte. Ad esempio, la linea dell’inizio del mare sulla linea orizzontale inferiore. Dovremmo poi porre la linea dell’orizzonte del mare sulla parallela superiore. Sul piano verticale, leggermente decentrato, possiamo porre la pianta di palma che completa l’immagine donandole dinamicità. Questa rappresentazione ideale semplificata sarebbe una applicazione della regola dei terzi.
Per scattare foto di qualità ecco spiegato il trucco applicato dagli esperti per inquadrature armoniose e noteremo subito il miglioramento
Molti grandi fotografi hanno utilizzato come regola costante la legge dei terzi. Pensiamo alla foto del celebre Robert Capa “Morte di un miliziano”. Questa è diventata uno dei manifesti della professione del fotoreporter. In questa foto viene ripreso un miliziano della guerra civile spagnola che cade colpito a morte. Il soldato è posto esattamente sulla linea verticale posta a sinistra della sezione centrale. Inoltre il piano su cui si trova sarebbe la prima linea orizzontale a partire dal basso.
Altri fotografi celebri, quali Henri Cartier-Bresson, si sarebbero sempre rifiutati di vedere le proprie foto riprodotte parzialmente. Questo avrebbe compromesso tutto il lavoro realizzato per garantire l’applicazione della regola dei terzi. Provando ad applicare questo concetto, potremmo notare un taglio scenografico esteticamente molto funzionante. La qualità delle nostre foto potrebbe così aumentare sensibilmente.