Spesso alcuni oggetti hanno un valore più affettivo che economico. Questo è spesso il caso delle decorazioni, soprattutto quelle in ceramica o in porcellana, che sono religiosamente tramandate di generazione in generazione. Molte però hanno una durata veramente limitata proprio a causa della loro fragilità.
Oggi spieghiamo come effettuare un’operazione di estremo salvataggio di uno dei materiali più delicati che esistano. Per salvare la ceramica e per ridarle nuova vita basta utilizzare questo alimento che tutti abbiamo in dispensa.
La situazione tipo
Immaginiamoci una situazione tipo. I bambini, oppure un ospite maldestro, hanno urtato il comodino, facendolo pericolosamente oscillare. Il risultato di questa sbadatezza è aver rotto un ornamento a noi caro. Se questo oggetto non si è frantumato in mille pezzi, allora c’è una speranza di recuperarlo, armandosi di buona pazienza e di una buona colla attack.
Molti però non tentano nemmeno questa opzione, sapendo che poi si vedrebbero le giunture. Non sanno però che esiste un altro metodo che può farlo ritornare quasi come nuovo.
Il procedimento da seguire
Per salvare la ceramica e per ridarle nuova vita basta utilizzare questo alimento che tutti abbiamo in dispensa. Stiamo parlando del latte. Ora spieghiamo il procedimento nel dettaglio.
È necessario, infatti, prendere l’oggetto, incollare i pezzi mancanti con un nastro adesivo solo nella parte esterna. Una volta fatto questo, bisognerà metterlo in una bacinella completamente piena di latte per almeno due giorni.
Se il prodotto è in scadenza, ancora meglio. La caseina, ovvero la proteina contenuta, appunto, nel latte, quando inacidisce, forma una sorta di colla che aiuta a riparare l’oggetto rotto, ad esempio un piatto.
Oggi abbiamo illustrato un utilizzo poco conosciuto del latte. Se si amano le soluzioni facili per problemi complessi, allora consigliamo di leggere un articolo relativo al giardinaggio. Ecco spiegato come resuscitare una delle piante da appartamento più amate di sempre: “Per salvare un’orchidea in fin di vita basta quest’oggetto che tutti abbiamo in cucina“.